Rubata la madonnina
Alcuni giorni fa, ignoti hanno rubato la madonnina posta nella cappella votiva di via Biancanigo. Il gesto è particolarmente vile. Se nè parlato poco, come di altri casi analoghi, quando invece tutto ciò che accade in una comunità, sia nel bene che nel male, sarebbe utile fosse conosciuto. Se non altro perchè dietro ogni fatto c’è qualcosa su cui riflettere.
Parliamo dei piccoli furti. Ne accadono tanti anche a CastelBolognese. I cittadini si indignano. Generalmente se la prendono con gli stranieri e gli zingari che, nell’immaginario collettivo, hanno sostituito i drogati. Alla fine però prevale la rassegnazione, il non-vedo non-sento non-parlo, quando invece sarebbe necessario fare prevalere sentimenti attivi. Il tema è quello della cultura della legalità. Un tema che andrebbe maggiormente stimolato, anche in un piccolo centro come il nostro, tutto sommato abbastanza tranquillo, ma con un’alta percezione di insicurezza.
Non ho competenze per entrare nel merito. Mi limito ad esprimere il convincimento che cultura della legalità significhi, anzitutto, senso e dovere civico e denuncia degli atteggiamenti ostili verso le regole del vivere civile che sono alla base del rapporto fra i cittadini. Potrebbe essere questo il modo, per ognuno di noi, di concorrere fattivamente al buon governo della città in cui viviamo.
Confermo che mercoledì 1 giugno la madonnina era già sparita, passandoci davanti in macchina assieme ad alcuni amici uno di questi mi ha chiesto a cosa serve un pilastro senza una effige sacra.