Variante, un passo in avanti
Il fatto che il sottosegretario alle infrastrutture, quindi il Governo, annunci che “la variante di Castel Bolognese è stata inserita nella proposta programmatica dell’Anas all’interno del Piano 2010-2015, con appaltabilità prevista nel 2012, per un importo complessivo pari a 33.350.000 euro” è senz’altro una buona notizia. Quello che la comunità castellana chiede da decenni, che l’Amministrazione comunale e i partiti locali sostengono – unitariamente – da tempo con atti e prese di posizioni concrete, che la Regione ha fatto proprio con dichiarazioni politicamente impegnative, compie un nuovo, piccolo, passo in avanti.
Bisogna essere chiari: siamo ben lontani dall’inizio dei lavori, ma il passo che pare si stia compiendo, ossia l’inserimento della variante di Castel Bolognese nel piano dell’Anas 2010-2015, era stato richiesto a gran voce da tutti. Ora bisognerà lavorare affinché la “proposta” diventi scelta concreta. Occorrerà poi affrontare con grande determinazione il tema della progettazione esecutiva, assieme alla decisione del finanziamento dell’opera. Quindi, un passo nella direzione giusta, ma ancora tanto, tanto da fare.
Si sono letti tanti commenti, nessuno castellano, oltre al Pdl, se non sbaglio. Mi lasciano perplesso quelli che paiono voler scegliere la polemica. Ad esempio, la stampa locale interpreta il pensiero del presidente della Provincia, che, precisando su diversi aspetti, sembra voler dire “state tranquilli, non si farà”. Ricordo che fin da “straffichiamoci”, arrivando all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio comunale, passando per la manifestazione con tutti i partiti del novembre scorso, la grande maggioranza della comunità castellana si è mossa sul terreno unitario; ossia quello della ricerca di uno sforzo concorde di tutti per realizzare un obbiettivo di interesse della città intera. Un obbiettivo che non ha colore politico. Tutte le iniziative e gli atti della passata legislatura hanno avuto questo respiro; il Comitato per la variante, si è sempre mosso su questo piano.
Circa il finanziamento dell’opera non c’è dubbio che l’onere principale debba ricadere sull’Anas. Ma è altrettanto vero che, in modo autorevole e chiaro, la Regione ha dichiarato che, a determinate condizioni, è disponibile a fare la sua parte. Questo, dopo che il comune di Castel Bolognese ha finanziato, con un pesante sacrificio, che ancora produce effetti in relazione al Patto di stabilità, il progetto preliminare e lo screening ambientale. Sono certo che la Regione onorerà il suo impegno, peraltro richiesto dalla logica di una equa e giusta distribuzione delle risorse per infrastrutture in ambito provinciale.