Attenti, ci fregano
Signori, probabilmente, anzi, sicuramente, ci raccontano balle. Berlusconi continua a dire che tutto sommato va bene, e che se c’è qualcosa è colpa degli altri. Vergogna. Ieri Le Monde ha pubblicato un grafico (fonte dei dati: Commissione Europea Maggio 2010), in prima pagina e in forma comprensibile a tutti, nel quale l’Italia risulta drammaticamente vicina alla Grecia.
Il parametro considerato è di quelli fondamentali: il rapporto fra il debito dello Stato e il PIL (prodotto interno lordo). Dalla lettura della nostra stampa questo dato non risulta con eguale chiarezza. I dati nella loro crudezza significano che occorre mettere in campo un disposto combinato fra riduzione delle spese e crescita del Pil. Bisogna, da un lato risparmiare e dall’altro dare vigoria al sistema della produzione e dei servizi. Bisogna tagliare il superfluo e l’inefficace e, contemporaneamente, spostare risorse per rendere maggiormente efficace e produttivi i settori della produzione di beni e quelli della produzione di servizi, compreso la pubblica amministrazione.
Per fare una manovra intelligente e seria, nell’interesse del Paese, ci vorrebbero governanti bravi, ma soprattutto al servizio del Paese, quindi di tutti e non solo nell’interesse loro e del loro elettorato. Purtroppo non è così. Apriamo gli occhi. Propongono una manovra che colpisce essenzialmente il sistema dei servizi sociali (il welfare) e i lavoratori dipendenti. Colpiscono quindi la base elettorale del centro sinistra. Punto.
Fanno una manovra orientata dal livore di classe e non nell’interesse del Paese. Anche perché rispetto alla drammaticità delle cifre che Le Monde ci getta in faccia, sarà insufficiente. Ma di questo se ne fregano, basta fare qualcosa per restare ancora un po’ a galla e, soprattutto, “bastonare” quelli che non li votano. Per il resto, basta saperla raccontare che tanto noi italiani gli crediamo.
Ciao Domenico, ho un’osservazione critica su questo punto del tuo testo in cui dici:
“Propongono una manovra che colpisce essenzialmente il sistema dei servizi sociali (il welfare) e i lavoratori dipendenti. Colpiscono quindi la base elettorale del centro sinistra…”
Io sono un lavoratore cosiddetto “autonomo”, e, come sicuramente molte altre persone nella mia stessa situazione (reddito non superiore a qualsiasi operaio o impiegato di base), faccio parte della “base elettorale del PD”.
In fatto di “diritti-doveri”, non penso di godere di maggiori privilegi, protezioni, rispetto a qualsiasi altro lavoratore dipendente (sia del privato che del pubblico).
Credo che da parte del PD, un occhio di maggior riguardo ai lavori atipici, autonomi, indipendenti, non dipendenti né dal privato, né dallo Stato, non potrebbe che far bene…
Del resto, non penserai mica che per appartenenza di classe, a rappresentarci debba essere per forza il centrodestra 🙂
oriano
Caro Oriano, mi scuso per l’eccessiva semplificazione del mio dire. Capisco che hai ragione. Il tema del lavoro autonomo, delle cosidette partite Iva, deve essere adeguatamente considerato dal Pd, un partito che si definisce “del lavoro”. Per avere una risposta nel merito (che io non so darti) girerò il tuo quesito alla direzione nazionale del Pd, chiedendo risposta.