Luglio

La pesca che non conosci

Alcuni anni fa all’agriturismo La Speca di Martinsicuro, la signora ci offri delle strane pesche. Piatte, irregolari, di pasta bianca e di un bel colore rosato, un nocciolo piccolissimo, poco piĂ¹ di quello di una ciliegia. Buonissime. Rimasi sorpreso da quel prodotto a me sconosciuto. Chiesi informazioni. Si chiama pesca tabacchiera, o saturnina, è molto rara, si coltiva prevalentemente in Sicilia, alle pendici dell’Etna, a Bronte e d’intorni. Si dice stia prendendo piede anche in Romagna. Trovai la pianta e la misi a dimora nel mio giardino dei frutti.

Oggi, dopo due anni, ho raccolto i primi “frutti” di quel modesto investimento. Li mostro, assieme alle albicocche e ai prodotti di giornata dell’orto.

La mia esperienza dice quindi, che questo tipo di pesca puĂ² essere tranquillamente coltivato anche in Romagna. Aggiungo che non necessita di particolari trattamenti. Occorre prestare qualche attenzione alla bolla – si combatte con due trattamenti invernali – e ai pidocchi (trattamento con Confidor). In estate, qualche trattamento rameico (poltiglia bordolese).

2 commenti

  1. Signor Dino, mi scuso per il ritardo con cui le rispondo. Le confesso che, senza vedere la pianta, per me è difficile. Se puĂ² mi invii una foto.
    Credo di poterle perĂ² dire che le pesche, senza nessun trattamento, non le mangerĂ  mai. Con questo non voglio scoraggiare la sua vena salutista.
    Io, che pure tengo alla mia salute, con quella pianta – ne ho un bellissimo esemplare che quest’anno mi darĂ  una decina di chili di pesche – mi comporto in questo modo:
    – due trattamenti antibolla (che potrebbe essere la causa del suo mal); uno a foglie cadute (autunno) e uno a gemme ingrossate (primavera).
    Poi, a foglie create, nel corso dell’estate, qualche trattamento di poltiglia bordolese (sostanza rameica – antimuffa). Una concimata con stallatico a novembre (zappettare) e una prima della fioritura.
    Se la stagione è poco piovosa, in estate bisognerà fare qualche innaffiatura. Naturalmente la pianta deve essere potata correttamente.
    Le ricordo che quanto le ho proposto per i trattamenti rappresenta il “minimo sindacale”. I contadini trattano settimanalmente.
    Questo è tutto quello che sĂ² e come mi comporto io. Comunque, a sua disposizione.
    Tanti saluti.
    Domenico Sportelli

  2. Gentile Domenico, anchio ho piantato un’alberello ,di queste buonissime pesche, circa un anno fa era alto mt.1,20, oggi è 1,70 e ha prodotto una decina di frutti, che raggiunto la dimensione di una noce, si sono tutti guastati e caduti. non ho usato fertilizzanti ne concimi, solo una volta verderame. molte foglie sono ingiallite o buccherellate. non me ne intendo, ho solo la passione per questo frutto. sono Veneto di Padova. mi puoi aiutare, con qualche consiglio pratico, su cosa debbo e possa fare?
    grazie per la Tua cortese risposta. Dino Garro.

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