Castel BologneseIdee e proposteIl Canale dei Mulini

Proposte per il mulino Scodellino

Ci sono sostenitori e ci sono detrattori. C’è chi pensa che occorra recuperare il manufatto e chi invece pensa che possa anche crollare.

Io penso che questa diatriba debba essere vinta dal partito che vuole ridare luce e vita al mulino. Per la semplice ragione che questo reperto è innanzitutto della storia, poi è del territorio, infine dei cittadini di Castel Bolognese. E’ quindi un dato e un interesse collettivo. Rappresenta la memoria e la memoria non si butta.

La scelta politica dell’Amministrazione comunale è per il recupero. Ha ottenuto 150 mila euro dalla Regione, somma che si è impegnata a raddoppiare con risorse proprie. La somma così determinata servirĂ  appena per la messa in sicurezza (tetto, fondamenta, infissi…). Si puĂ² ragionevolmente pensare che nella prossima primavera possano partire i lavori. Per quanto ne so, anche le forze di minoranza e di opposizione in Consiglio comunale sono per il recupero. Sono presenti nel paese alcune associazioni di promozione sociale che si battono per lo stesso obbiettivo con idee e proposte che sono degne di miglior causa.

Esiste quindi una solida base di consenso per andare avanti, per ridare vita al mulino. C’è discussione su come procedere e ci sono idee diverse, che piano piano debbono essere ricondotte a sintesi. Non bisogna sottacere come l’ostacolo principale sia quello dei costi complessivi del recupero e come questo non possa essere fatto ricadere in modo eccessivo sulle casse esangui del comune. PerĂ² non bisogna scoraggiarsi. Siamo prima italiani, poi romagnoli, siamo quindi persone di grande spirito e inventiva: dobbiamo trovare la strada giusta.

Mi permetto di proporre qualche spunto di riflessione per contribuire, se puĂ² essere utile, alla discussione di fatto aperta.

1. Non è importante chi mette per primo la bandiera sul mulino, alla fine la bandiera issata dovrà essere quella della città, quindi unità, confronto di idee, collaborazione e spirito di sacrificio.

2. Come altri affermano, il mulino deve essere il punto terminale di un percorso culturale e ambientale che parte dalla Steccaia di Tebano e si dipana lungo il parco fluviale e il Canale dei mulini.

3. Deve essere reso possibile e favorito un tornaconto economico, anche di tipo privatistico, per la comunitĂ .

4. Per potere realizzare l’investimento complessivo, dopo la messa in sicurezza, occorre cercare di mettere in campo risorse pubbliche (Beni culturali, regione, provincia e comune) ma anche notevoli risorse private, compreso la collaborazione che puĂ² venire dalle persone singole e dal volontariato locale. Le forme di compartecipazione possono essere tante, si puĂ² pensare ad un consorzio.

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