Politica

E’ morto Giuseppe Casadio

Un intellettuale nel sindacato

Questa non ci voleva. Se ne è andato un intellettuale, nutrito di studi filosofici, che ha dedicato la sua vita ai lavoratori e alla loro emancipazione.

Beppe, arrivò alla Cgil di Faenza nei primi anni ottanta. Come una meteora caduta dal cielo, assunse la direzione della Fiom. Era di Granarolo Faentino. Faceva parte di un folto gruppo di giovani granarolesi, figli del sessantotto, che poi negli anni si distinsero tutti per professionalità ed intelletto.

Veniva da un’esperienza sindacale nel Sindacato Scuola della Cgil di Brescia, dove insegnava. Era stato testimone della terribile strage terroristica di Brescia. Per il suo aspetto, ma sopra tutto per la sua loquela a noi, giovani sindacalisti di fabbrica e di campagna, parve subito come un Gesù.

Conquistò subito la fiducia di tutti e divenne per noi un punto di riferimento. Parve immediatamente predestinato ad una rapida carriera sindacale. Era talmente bravo e suadente nel suo argomentare, saldamente intriso nella cultura illuminata della sinistra del tempo, così capace di mediare i conflitti fra politica, sindacato e imprese che a Faenza lo perdemmo presto.

Venne chiamato – allora si diceva così – alla Fiom provinciale, poi nella segreteria confederale della Cgil e dopo poco tempo fu eletto Segretario generale della Cgil di Ravenna – una delle più grandi Camere del Lavoro d’Italia. A fine mandato passò alla segreteria della Cgil regionale. Fu eletto Segretario Generale della Cgil emiliano-romagnola e dopo due mandati, passo alla segreteria della Cgil nazionale. Poi il Cnel e la grave malattia che ha segnato gli ultimi decenni della sua esistenza.

Un percorso, quello descritto, che testimonia il livello culturale e politico della persona. Una persona di cui sono stato amico e dalla quale ho sempre tratto insegnamento e luce. Dispiace che se ne sia andato. A coloro che restano il compito di perpetuare i suoi insegnamenti. Alla sua famiglia le mie condoglianze.

 

 

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