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Dolomiti, la difficile vita del camperista

Camper in sosta
Camper in sosta

Sembrano tante anime in pena che vagano alla ricerca di un approdo che non trovano. Parlo di coloro che viaggiano in camper nelle Dolomiti e in gran parte della Val Pusteria. Li vedi parcheggiati nei posti più impensati: davanti al cimitero, nel parcheggio dell’ospedale, davanti alla fabbrichetta, nel sagrato della chiesa, ovunque ci sia un piccolo spazio senza un divieto o una sbarra.

Contravvenendo alla regola aurea del turismo che porta ad attrarre persone, da queste parti pare abbiano il palato fino. Le amministrazioni, non tutte per fortuna, ma in prevalenza, non amano i camperisti. Forse schiave del potere degli albergatori, dimostrano di pensare che escludere i camper voglia dire accrescere le presenze negli alberghi, o anche solo nelle camere di appartamento. Ma non è così; se il camperista si sente rifiutato in un luogo, semplicemente va da un’altra parte.

Quest’anno poi la situazione è ancor più grave in ragione del fatto che hanno chiuso la grande area di sosta (a pagamento) di Fiames, a Cortina e hanno posto divieti ferrei nella zona della stazione ferroviaria di Dobbiaco. Provvedimenti questi, veramente assurdi, al limite della deprecabilità.

Converrebbe prendere atto che oggi il camperismo non si presenta più come un fenomeno effimero, da snob. Rappresenta invece un evento di massa, legato alla ricerca di un particolare stile di vita sempre più ricercato e diffuso, del quale è sempre più opportuno tenere conto. Basta poco: piccole aree diffuse nel territorio. Aree pensate e scelte con correttezza, dotate, possibilmente, di attacco per la luce e di acqua. Mi riferisco quindi a strutture e servizi minimi che dovrebbero essere garantiti dal pubblico, sul modello, più o meno, di quasi tutti i Paesi europei. Poi, naturalmente, possono nascere soluzioni più ricercate, offerte dai privati, con costi anche superiori. Ma badando bene di non esagerare. I camperisti non sono polli da spennare, come purtroppo spesso pensano nel meridione d’Italia.

Ma gli amministratori comunali che ne pensano? Da Cortina, da Dobbiaco a tutte le altre amministrazioni comunali delle Dolomiti e anche altrove. Con ogni probabilità nessuno di loro leggerà questa nota, ma se per caso così non fosse, sarebbe bello cogliere il loro parere. Che naturalmente farei conoscere a tanti camperisti così che, sia nel bene, che nel male, possano orientarsi al meglio.

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