La Grecia classica

Grecia/4, Atene/2

Atene - Parlamento - Cambio della guardia
Atene – Parlamento – Cambio della guardia

Diretti al Museo archeologico nazionale, uno dei più importanti del mondo, ci soffermiamo ad osservare il famoso cambio della guardia al Parlamento. La cerimonia militare è suggestiva, anche se guastata dai tanti turisti che si fanno fotografare a fianco delle due guardie (che non gradiscono).

Proseguendo, una breve visita anche allo Stadio Panathinaiko. E’ molto grande, circa 80.000 seduti, e costruito interamente in marmo. Le sue origini risalgono a prima del III secolo avanti Cristo. Per secoli vi si tennero i giochi delle antiche olimpiadi. Poi cadde nell’oblio. Riesumato nel 1870, divenne, nel 1895, sede delle prime Olimpiadi dell’epoca moderna. Successivamente è stato utilizzato per singoli grandi eventi. Qui è avvenuto l’arrivo di Stefano Baldini, vincitore della maratona delle ultime olimpiadi svolte in Grecia.

Circa la visita al Museo nazionale (10 euro) non scrivo nulla. Basta leggere nelle bibliografie in rete per avere l’idea dell’importanza che riveste, dovuta alle tante collezioni che contiene. Dico solo che in questo caso il tempo a disposizione è stato troppo limitato e che la guida parlante non ci ha reso l’idea del percorso storico esposto nelle varie mostre. Tanto meno del valore delle opere viste. Va poi detto che la struttura museale greca, e non solo, non dispone di adeguati mezzi di supporto per i visitatori, per non dire nessuno. Anche questo è un vero peccato.

L’Agorà (entrata 8 euro, compreso il museo) era la piazza principale della Polis (città). Durante gli anni di massimo splendore, III-IV secolo avanti cristo, è stata la sede della partecipazione che contava, il cuore politico, amministrativo e commerciale dell’antica Atene. Camminare sopra i passi dei grandi filosofi e pensatori dell’antica Grecia, produce una certa emozione. Sapere che in quella piazza Socrate ha sostenuto le sue idee e che il quella costruzione in fondo a destra (le carceri) ha bevuto la cicuta, invece della fuga che pure gli era stata offerta, desta sentimenti forti. Il tempio di Efesto è ancora praticamente intatto.

Il sito è molto grande, circa 12 ettari, e le foto lo fanno ben comprendere. Va detto che la maggior parte degli scavi è stata sviluppata da tedeschi e americani. Questi ultimi, a cavallo degli anni ’50, fecero abbattere più di 400 palazzi per portare alla luce le vecchie fondamenta. In quegli anni ricostruirono interamente lo Stoà di Attalo, una antica grande abitazione con un enorme porticato, oggi adibita a sede del Museo dell’Agorà.

La visita al Museo dell’Agorà è l’ideale complemento della visita agli scavi. Dai reperti ritrovati si ha un’idea della vita a quei tempi e della raffinatezza a cui erano giunti alcuni artisti. Colpisce e affascina il disegno geometrico pitturato su molti vasi.

Abbiamo pranzato a Monastiraki. Era domenica e un intero quartiere lo abbiamo visto trasformato in un enorme stand delle nostre sagre. Tavolini ovunque e tantissime persone. Credo che questo dimostri che pur tra mille ristrettezze i greci conservano ancora almeno la possibilità di rispettare la tradizione che li vuole fuori casa la domenica.

Nel pomeriggio abbiamo visitato il tempio di Poseidone a Capo Sunio (4 euro), 70 chilometri a sud di Atene. Si arriva lungo la costa, abbiamo avuto così una vista del mare greco. Era caldo e le località balneari molto affollate. La costa è scogliosa, il colore dell’acqua azzurro, le attrezzature sono alla buona. Nel suo insieme, meno bella che le nostre del Meridione o della Sardegna.

Siamo qualche centinaio di metri sopra il livello del mare. Del tempio restano in piedi 16 colonne. Il colpo d’occhio è molto bello per l’idea che da di stagliarsi contro il cielo e di specchiarsi nel blu marino che circonda il promontorio. Da qui la vista della costa frastagliata e delle verdi colline è assai gratificante.

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