Castel Bolognese

Così ho conosciuto Giorgio Marezzi

Castel Bolognese - Stazione della via Crucis - Angelo Biancini
Castel Bolognese – Stazione della via Crucis – Angelo Biancini

Ricordo il confronto durissimo che avemmo, agli inizi degli anni settanta, noi giovani sindacalisti della Cgil, con Giorgio. A quei tempi era responsabile del PCI di Castel Bolognese per il lavoro di massa e curava i rapporti con le organizzazioni del mondo del lavoro, quindi anche con la Cgil. Coltivava una certa ortodossia comunista di allora.
Noi, pure comunisti, cominciavamo però a respirare aria nuova ed eravamo sofferenti a quella che si presentava come un’azione di controllo in una società che stava rompendo gli schemi del passato. Chiedevamo autonomia, desideravamo tentare di volare con le nostre ali. Ci scontrammo duramente con Giorgio, forse fummo anche “cattivi”. Ricordo il vigore col quale sosteneva l’allora posizione del partito, ma anche la sua sofferenza. Ricordo, soprattutto, che per quello non ci serbò mai rancore. Davvero una persona di altri tempi.

Successivamente Giorgio ha fatto cose molto buone per Castel Bolognese. Penso che il meglio di se l’abbia dato come presidente delle Opere Pie, quando ha contribuito a realizzare opere che resteranno nella storia di Castel Bolognese.
Ricordo il suo impegno nell’Associazione Misericordia e lo stimolo esercitato nei miei confronti perché ne diventassi volontario. Si è battuto perché quella fosse Associazione di tutti, operando per preservarla dalle influenze della politica politicante.

Giorgio Marezzi è stato una persona a volte burbera, ma con dei principi etici saldi, volti all’affermazione del bene comune nella sua comunità. Ho conosciuto Giorgio come una persona che a volte sbagliava, ma che aveva la forza e il coraggio di riconoscerlo.
Ricordo anche le delusioni manifestate da Giorgio, una delle quali desidero ricordarla: quella del rammarico perché il suo partito “non aveva saputo tenersi suo figlio”. Proprio questo mi disse una sera alla Festa Democratica in piazza.

Caro Giorgio, combatteremo perchè i valori nei quali credevi continuino a vivere. Accompagneremo, in forma civile, Giorgio per l’ultima volta, domattina alle ore 10.

Un commento

  1. Concordo con Domenico.Io ho conosciuto Giorgio quando nel Cinema Centrale all’assemblea della CGIL si propose la mia candidatura a Segretario Camera del lavoro in sostituzione di ZANNONI.Intervenne esprimendosi contrario per la mia giovane età e che doveo ancora fare esperienza.Successivamente divenne un mio impegnato collaboratore.Quando-nel 1975 – divenni Sindaco lo nominai Presidente delle Opere Pie (Casa di Riposo)CARICA CHE RICOPRI PER 15 ANNI GRATUITAMENTE con ottimi risultati.I miei rapporti sono continuati periodicamente fino a pochi giorni dalla sua scomparsa.E’ riuscito alla mattina godere della mia nomina a Cavaliere,lui che già lo era. Giorgio deve essere orgoglioso per quanto hai dato alla tua città e alla tua famiglia. Riposa in pace,che te lo sei meritato. Ciao

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