Politica

Bersani

Debora Serracchiani a Castel Bolognese
Debora Serracchiani a Castel Bolognese

Dunque, Bersani tiene il punto. Ed ha ragione. Il Pd, pur arretrando, ha vinto le elezioni. Per il fatto che gli altri, il Pdl, è arretrato molto piĂą di lui. Il senso della politica vuole quindi che al Pd spetti il compito di tenere il mazzo delle carte. Lo stallo si deve ad una legge elettorale “porcata” voluta dallo stesso Berlusconi con lo scopo di impedire che altri vincano.

In un paese normale, di fronte ad una situazione di stallo politico ed al cospetto di una gravissima situazione economica, la grande coalizione (temporanea) sarebbe uno sbocco normale. In Italia purtroppo non è possibile per la ragione che tutti conoscono: i problemi personali del Cavaliere. Problemi che si pongono sulla strada della politica come macigni insuperabili. La destra, invece di minacciare sfracelli, è bene che cerchi di fare i conti con il suo problema principale.

L’ultimo tentativo possibile è quello di mandare Bersani in Parlamento a cercarsi una maggioranza sulla base delle sue prime indicazioni programmatiche. Penso sia quello che dovrĂ  fare il nuovo presidente della Repubblica, appena insediato. Ogni altra soluzione rappresenterebbe una ferita al nostro sistema democratico rappresentativo.

Coloro che all’interno del Pd si agitano, nel tentativo di andare ad un abbraccio mortale con Berlusconi, per favore, aspettino il loro turno, quando verrĂ . Il percorso fatto dal Pd, il risultato comunque ottenuto, la grave situazione del paese e l’esigenza di uscirne con scelte progressiste, di rinnovamento, di moralizzazione e, aggiungo, di sinistra, fanno sì che in questa legislatura, nel Pd, a Bersani non ci siano alternative. Se Bersani fallisce si dovrĂ  tornare a votare. A quel punto i giochi nel Pd si riapriranno e Bersani dovrĂ  farsi da parte. Poi si vedrĂ .

Giunti a quel punto il Pd dovrĂ  decidere. Se rilanciarsi sull’idea del Partito Democratico all’americana, ma forse allora valeva la pena tenerci l’originale (Veltroni), oppure se assumere la veste di un vero partito socialdemocratico all’europea.

 

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