Argine libero
Oggi in fondo a via Boccaccio è comparso un foglio scritto che si presenta come un avviso (foto). Personalmente non credo sia del Consorzio di Bonifica. Si potrebbe tranquillamente riderci su, se però non entrasse nel merito di un tema da tempo non risolto. Allora, quando anche si trattasse di un falso, quel cartello rappresenta la spia di un disagio esistente fra i cittadini. Non è un mistero che molti di loro (si veda la petizione) ritengono, con la sbarra posta da un privato per impedire il passaggio sull’argine del fiume, di essere defraudati del loro diritto di transito in un’area demaniale. Questo, soprattutto dopo che un Giudice del Tribunale ha sancito il diritto di passaggio con una sentenza di alcuni mesi fa, dichiarata immediatamente esecutiva.
Effettivamente è abbastanza strano che una sentenza “immediatamente esecutiva” non si applichi, in mancanza a quanto mi risulta di un decreto di sospensione della sentenza medesima. La domanda è: chi doveva eseguire quella sentenza? Perché non è stato fatto? Alcune persone più esperte di me su questioni di legge mi hanno fatto notare l’irritualità del comportamento di fatto tenuto.
E tanti cittadini non hanno capito.
E’ certamente necessario che quella vicenda si risolva quanto prima, ristabilendo lo stato di diritto.
Riconoscendo, che il fiume è demanio, compreso le sue sponde e con l’aggiunta al loro esterno di quattro metri di servitù per il passaggio di mezzi.
Riconoscendo che in area demaniale la circolazione è libera, salvo diverse prescrizioni.
Riconoscendo che, qualora ci fossero incongruenze fra demanio e catasto, la prevalenza è del demanio.