Sicurezza sulla via Emilia, perchè non si fa nulla?
Ieri pomeriggio – verso le 14,30 – aspettando la corriera per Faenza, in piazza Bernardi. Pioveva forte e ci siamo rifugiati sotto i portici, non essendoci un riparo dedicato. Ancora una volta ho avuto la riprova di come il traffico veicolare, particolarmente gli autocarri, trasformi la via Emilia in un vero e proprio inferno. E che le vittime siano, innanzitutto gli esercenti delle botteghe e i residenti. La velocità degli automezzi e il nervosismo dei loro conducenti, il fumo degli scarichi, i rumori dei motori e dei clacson rendevano una immagine apocalittica della realtà. Quasi inimmaginabile e certamente capace di alimentare, se notata, la fantasia di qualche regista del catastrofismo.
Per caso lo sguardo si è postato su una anziana donna che doveva attraversare nelle righe della morte. Nessuno gli ha dato la precedenza, che le spettava; ha potuto attraversare, corricchiando e assai impaurita, solo nel momento in cui il rosso dei due semafori hanno consentito qualche attimo di tregua. Ho pensato tristemente alle due cittadine uccise da poco in quel passaggio pedonale. Mi sono chiesto perché nessuno abbia ancora fatto nulla e mi sono vergognato di avere fatto (e di fare) parte, idealmente, di quella schiera di persone un tempo così celeri nell’affrontare i problemi comuni e oggi così immobili. In sei mesi, nulla è stato fatto. Neanche cose minime, come avrebbero potuto essere: la messa in risalto degli attraversamenti; una diversa e più efficace segnaletica, una migliore illuminazione; piccole bande sonore capaci di richiamare l’attenzione dei conducenti dei veicoli in transito; una maggiore presenza attiva dei nostri sette Vigili Urbani lungo quel tratto di strada. Nulla. Nulla, nonostante i 900.000 euro raccolti in multe (che per legge dovrebbero essere dedicati alla sicurezza stradale). C’è da chiedersi il perché di tutto ciò, ma non mi viene nessuna risposta.
Concludo chiedendo che, per favore, questa mia denuncia non sia usata per fini di propaganda elettorale. La mia intenzione è esclusivamente quella di richiamare l’attenzione di chi di dovere su un tema di forte attualità, per il bene della città in cui abito.