Mettiamo in risalto i temi dell’ambiente e del governo dell’Unione dei comuni
L’unico fatto di rilievo nella settimana politica castellana è stato la comunicazione alla stampa dei candidati della lista Democratici per Castello che vede come candidato sindaco Daniele Meluzzi. Il capolista è Luca Della Godenza, il candidato sindaco uscito sconfitto di stretta misura dalle primarie di coalizione, segno evidente dal raggiunto accordo fra le componenti del Pd. Se poi questo accordo abbia lasciato strascichi in giro è presto per dirlo.
Penso che a breve ci sarà la presentazione pubblica della lista dei Democratici per Castello che ci permetterà di conoscere i candidati, tanti dei quali sconosciuti, e le loro opinioni.
Personalmente, in generale, farò il tifo per i candidati che esprimeranno un punto di vista ambientale. Penso che Castel Bolognese abbia bisogno di avere in Consiglio comunale una adeguata rappresentanza di persone con a cuore i temi dell’ambiente e della salute. Penso agli effetti nocivi della concentrazione del traffico veicolare, alla conservazione e tutela del verde pubblico e privato, alla valorizzazione del fiume Senio come area di tutela ambientale, alla bonifica del territorio dalla presenza dell’amianto, ad una diversa gestione della raccolta dei rifiuti, al tema della tutela del paesaggio.
Esiste un aspetto del quale non si parla e che desidero porre all’attenzione della pubblica opinione e anche delle varie forze politiche. Noi voteremo un sindaco che rischia di essere, di fatto, un sindaco dimezzato. Tutti sanno che con l’Unione dei comuni, il sindaco di evidente maggior peso è quello del comune capoluogo, nel nostro caso il sindaco di Faenza. Che noi castellani, così come i cittadini degli altri comuni minori, non abbiamo votato e non voteremo. E non voteremo più nemmeno per la Provincia, che comunque manterrà le sue funzioni. Mi chiedo se non ci sia in tutto ciò qualche evidente problema di tutela della democrazia rappresentativa, o che non sia il caso di rivedere qualcosa sul piano dell’assetto istituzionale.