La talpa, film di Tomas Alfredson
La talpa di Tomas Alfredson (Recensione Lucio Sportelli).
“La talpa” è il classico film di spionaggio vecchio stile, infatti è tratto dal best seller “Tinker, taylor, soldier, spy” di John Le Carrè, scritto nel 1974.
Sinossi: Anni ’70. Il protagonista, Smiley, cerca in tutti i modi di smascherare una talpa del KGB all’interno dei vertici del Circus (modo gergale per dire servizi segreti britannici). Le indagini convergono su i quattro più alti funzionari del Circus (appunto soprannominati Tinker, taylor, soldier, spy).
La storia procede come una lenta partita a scacchi e senza grandi tensioni. L’attenzione del regista per la fotografia e le scenografie è davvero ammirevole peccato che non sia riuscito ad ottenere un film chiaro (si fa confusione con i nomi e si confondono i personaggi) ed intrigante (l’epilogo è abbastanza telefonato).
Non ho letto il libro di Le Carrè, ma da quello che ho visto in giro molti sono concordi a dire che sia un capolavoro. Il film non lo è per niente.
Gary Oldman (interpreta Smiley) è bravo ma resta ingessato in un personaggio triste e depresso. Una curiosità interessante è che Le Carrè ha lavorato veramente per qualche anno nei servizi segreti britannici, fino a quando una talpa non ha ‘bruciato’ la copertura di molti agenti dell’intelligence inglese.
Cosa resta di questo film: un senso di già visto sicuramente, di occasione persa visto il successo del libro e di monotonia.