Piste ciclabili più sicure
Ieri, a Castel Bolognese, in uno dei due percorsi ciclo pedonali di via Giovanni XXIII è accaduto un incidente. Una carrozzina condotta a mano, pare, nell’incrociarne un’altra, ha deragliato. Il passeggero, caduto a terra, è stato immediatamente soccorso e accompagnato all’ospedale con l’ambulanza.
Sembra strano che lungo le piste ciclo pedonali, promosse per proteggere gli utenti della strada più deboli, ossia chi va a piedi, chi non deambula e gira in carrozzina o in passeggino e chi va in bicicletta, possano accadere incidenti, anche gravi. Se però accade, penso sia utile indagare i problemi e adottare le necessarie misure di prevenzione. Per quanto possibile.
Essendomi occupato per cinque anni, come assessore alla viabilità e sicurezza, di questo tema, mi permetto di fare qualche considerazione, a prescindere dall’incidente di ieri.
Detto con il senno di poi, occorre riconoscere che le due piste ciclabili di via Giovanni XXIII, andavano realizzate più larghe. Sarebbero bastati 20 centimetri in più, per elevarne la sicurezza. Detto questo, occorre comunque dire che la loro dimensione è regolare. Ma per essere percorse in un unico senso di marcia, quindi tenendo quella alla destra rispetto la direzione di percorrenza. Questo non sempre accade, per ignoranza o negligenza. Allora si potrebbe migliorare la segnaletica, sia verticale che orizzontale e, chi di dovere, forse potrebbe più assiduamente vigilare ed intervenire.
Troppi ciclisti non percorrono le piste ciclabili, ove esistenti. Creando, in qualche, caso situazioni di oggettivo pericolo in presenza di restringimenti della carreggiata, quando ci si trova presso le isolette salva pedoni e le rotonde. Questa situazione di pericolo è particolarmente presente ancora in via Giovanni XXIII. Sarebbe forse importante, una maggiore azione di sensibilizzazione da parte degli organi preposti.
Spesso, la sede delle piste ciclo pedonali viene ad essere ristretta dallo sporgere di siepi o arbusti collocati a fianco negli spazi privati, ma anche pubblici. Anche su questo aspetto, forse sarebbe necessaria una maggiore azione di vigilanza.
Come si vede, non basta promuovere infrastrutture per la sicurezza, se poi le regole non vengono rispettate.