Saluto don Gianni
Ho conosciuto don Gianni nel corso della mia esperienza di amministratore comunale. Seguendo i problemi del sociale, spesso ho incrociato l’Arciprete di cui ho potuto subito apprezzare le doti umane, caratteriali, oltre che di buon pastore. Col passare del tempo ho potuto conoscerne anche le qualità di amministratore per il bene di tutti.
Don Gianni, negli oltre vent’anni del suo apostolato a Castel Bolognese, ha saputo conquistarsi la fiducia dei cittadini, una fiducia che è andata oltre la fede religiosa di ciascuno. Lui, le sue opere e la sua chiesa sono diventati un punto di equilibrio fra quelli che potrebbero essere definiti i poteri operanti in una cittadina come Castello: l’Amministrazione comunale, le organizzazioni economiche e culturali, la vita associativa e il volontariato.
Oltre ad un positivo ricordo della sua persona, don Gianni lascierà a Castel Bolognese opere sociali di grande utilità per tutti i cittadini. Cito soltanto l’associazione di volontariato della Confraternita di Misericordia ed il centro di vita associativa e culturale costituito dal complesso dei Capuccini. Naturalmente senza con questo volere oscurare la sua illuminata azione di apostolato.
Tanti cittadini si chiedono perchè il vescovo abbia compiuto questa scelta, poco gradita all’interessato e sgadita ai castellani. Per una volta mi piacerebbe pensare bene. Ossia che il vescovo, in fregio al suo ruolo, abbia avuto un problema da risolvere in una parrocchia strategica del suo territorio e abbia pensato che don Gianni potesse risolverlo.
Castel Bolognese avrà un nuovo prete, si chiama don Marco Bassi. Per lui una pesante eredità, ma anche un forte stimolo a fare bene.
Cari saluti don Gianni e i migliori auguri anche da parte mia.