Una stazione con i baffetti
La stampa locale ha riportato la notizia che Rete Ferrovia Italiana ha finalmente completato gli investimenti da tempo programmati alla Stazione di Castel Bolognese. Prolungamento del sottopasso fino al quarto binario, ascensore e ammodernamento dei servizi per i viaggiatori sono le opere più evidenti. Ma quella di maggiore portata è l’itallazione di un nuovo pannello di comando che eleva la stazione castellana al rango di porta di accesso del sistema ferroviario bolognese per la tratta adriatica.
Se la stazione ferroviaria di Castel Bolognese è importante per il sistema ferroviario nazionale, lo è ancora di più per le migliaia di utenti che ogni giorno se ne servono per i loro spostamenti. Per la posizione territoriale in cui si trova, ma anche grazie ad un adeguato sistema di parcheggi di cui l’amministrazione comunale si è fatta interamnte carico, oggi la stazione è punto di riferimento, oltre che dei castellani, degli abitanti di tutta la vallata del Senio e oltre come Bagnara, Brisighella, Modigliana. Ragione per cui FS, l’asset dell’azienda che si occupa degli utenti, dovrebbe averne maggiore cura, sia per quanto riguarda l’annoso problema delle disfunzioni della biglietteria, ma anche per una funzionale revisione delle fermate, particolarmente per i treni a lunga percorrenza.
Stabilito che questa stazione è riconosciuta importante per i passeggeri di una vasto territorio, ora dovrebbe diventarlo anche per il mondo economico e produttivo di Castello e dell’intera vallata del Senio. Penso sia il momento di rilanciare la vecchia idea dello scalo merci e fare così in modo che la stazione di Castello diventi un punto intermodale dei traffici. Ho visto che anche Faenza si sta impegnando in quel senso, potrebbe essere un comune e sinergico impegno delle due amministrazioni comunali. Penso che le aziende della ceramica, l’Intesa, le aziende della vallata potrebbero giovarsene molto. Questa scelta sarebbe poi in assonanza perfetta con il fatto che il Piano Strutturale Comunale prevede Castel Bolognese come polo di attrazione, assieme a Faenza e, in parte, Solarolo, dello sviluppo industriale dell’intera zona.
Forse sarebbe il caso che l’Assessorato alle Attività Produttive del comune di Castel Bolognese indisse un convegno per approfondire l’argomento. Ben sapendo quanto eventualmente siano lunghe le procedure per tale realizzazione. Non dimenticandosi che, per sperare di ottenere qualche risultato, occorre innanzi tutto candidarsi.
Ricordo un dato: la stazione di CastelBolognese per numero di passeggeri è di poco inferiore a Ravenna e a Faenza (e quando dico poco solo alcune centinaia di movimenti in più al giorno in quanto Castello supera i 3 mila movimenti e Ravenna e Faenza non arrivano a 4 mila).
Le altre stazioni della provincia sono bel lontane….
CastelBolognese ha una diramazione strategica verso Ravenna ed il Porto.
Questo ha fatto si che fosse dotata di scalo merci naturale terminal di tutta la vallata del Senio e non solo.
Ha ampi parcheggi di interscambio ed una potenzialità anche maggiori di Faenza e Imola che invece hanno problemi di parcheggio.
Domanda: se si vuole privilegiare il trasporto su ferro non è il caso di premere su RFI? E dove lo mettiamo l’accordo di programma tra Regione e RFI? Un dubbio mi assale: non è che RFI intende dedicarsi solo ai servizi più remunerativi (Alta Velocità) e piano piano taglia tutto il resto?
Certo, può essere che a RFI non interessi. Ma se la comunità castellana ci crede, dovrebbe provarci. Allora, perchè non promuovere un convegno, mettendo tutti gli attori interessati attorno ad un tavolo? Come assessore ai trasporti, alla fine della passata legislatura, ci provai; arrivammo ad un tiro di schioppo, poi accadde qualcosa e non se ne fece nulla. Se oggi ci si riprova, e se c’è maggiore convinzione, può darsi che si riesca ad approfondire il tema.