Troppi disagi
Gli eventi atmosferici di questi ultimi giorni, visti nel loro insieme, prima la neve poi il ghiaccio, sono stati veramente eccezionali. Ed eccezionali sono stati i disagi patiti dai cittadini. E’ opportuno che chi di dovere spieghi e, se del caso – come ha fatto il sindaco di Imola – chieda scusa e si impegni per il futuro.
Due giornate di maltempo hanno messo in luce i nervi scoperti di tante persone. Oggi non è più come un tempo, quando la caduta della neve era l’occasione per qualche giorno di riposo. Portava allegria, si faceva festa a quelli della poiana che passavano a sgombrare la strada. Oggi gli operai del comune che fanno la stessa cosa, spesso vengono insultati.
D’accordo, i tempi sono cambiati. Oggi per tante persone, potersi muovere ogni giorno, è ragione imprescindibile. Bisogna riconoscerlo ed avere rispetto. Gli eventi di questi giorni, compreso il vetrato di ieri mattina, erano annunciati da tutti i mezzi di informazione e dalla protezione civile da molti giorni. Forse quindi qualcosa non ha funzionato per il meglio, oppure i piani di intervento non sono adeguati a simili emergenze. In casi come questi è difficile fare riferimento alle risosorse che mancano, occorre trovarle.
L’altra faccia della medaglia è data dal comportamento dei cittadini i quali non possono pensare che tutto sia loro dovuto. Occorre comprendere, collaborare, darsi da fare. Intanto non uscendo in strada se non è indispensabile, poi prendere la pala in mano, liberare il corsello di casa e il marciapiede davanti (come peraltro la legge prevede), aiutare le persone anziane e le famiglie in difficoltà. Se le autorità hanno il compito di ascoltare e di provvedere al meglio, i cittadini, davanti a situazioni di emergenza che riguardano tutti, hanno il dovere di collaborare. Possibilmente senza le scene di isteria viste in questi giorni e senza additare presunti responsabili non conoscendo i fatti. Insultare gli operai – come qualcuno ha fatto – che hanno lavorato, per assurde ragioni contrattuali e di legge, di fatto gratis, la notte e il giorno di festa, è molto grave. Direi che è una cattiveria che, pure in tempi cattivi come questi bisognerebbe risparmiarsi.