Castellabate, mare e monti
Cilento in camper (2). Rotolando verso sud, ci siamo fermati a Santa Maria di Castellabate, frazione di Castellabate, comune che deve il rilancio della sua notorietà al film Benvenuti al sud, del regista Luca Miniero, girato nel 2010. Quello con Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e tanti altri bravi attori italiani.
Siamo nelle spiagge dove sbarcarono gli alleati nel 1943 per liberarci dai fascisti e dai tedeschi invasori.
Per il parcheggio abbiamo adottato la soluzione di una bella area camper vicino la spiaggia. E’ a ridosso del centro: si chiama Campo dei Rocchi. Costa 18 euro il primo giorno e 15 euro se si sta più di un giorno. L’area è organizzata con tutti i servizi e dispone di un regolamento appropriato. Ci tiene tutti in riga Rayan, un simpatico, bravo, piccolo ragazzo, con la cresta.
Santa Maria è un piccolo borgo storico attorno al quale poi si è sviluppata una città.
Nonostante l’incontrollato boom edilizio degli anni settanta, il territorio conserva molti punti di interesse ambientale e naturalistico, con tante zone protette, fra le quali il Parco marino. Anche qui spiaggia mista fra sabbia e roccia. Ci sono i ricci di mare (che non tocchiamo), i pesci di scoglio e le patelle. A queste ultime non resistiamo e una mattina ne raccogliamo quante servono per un’ottima spaghettata.
Il suo lungo mare è quanto di più originale e variopinto si possa immaginare.
Della sua storia conserva alcuni palazzi fra i quali Villa Daria con un antico portico. Davanti, il vecchio porticciolo dei pescatori locali. Questo è uno scorcio assai curioso dove la modernità sta prendendo il sopravvento, cercando di lasciare le cose come stavano, ma con uno stile che unisce il diletto con l’inverosimile. Mi spiego.
Quello che si vede – palazzo, portico, porticciolo – è fatiscente. Dietro al portico, ad ogni arcata corrisponde un locale che vende cibi e bevande. Il corridoio è cosparso di sedie di ogni fattura, poltroncine, divanetti e anche materassi. Con i classici tavolinetti. Il luogo si anima nel pomeriggio, con il corollario di bicchieri variopinti colmi di liquidi, frutta, gelato e ogni cosa che possa associarsi al rito moderno dell’aperitivo in compagnia. E della sigaretta “rotolata”.
E’ in questo ambiente così particolare, dove acari e batteri devono sentirsi proprio a casa loro, che, in un caldo pomeriggio – prima della movida – notiamo una bella copia di sposini, forse americani, certamente facoltosi, che si prestano ad un servizio fotografico.
Le piccole barchette dei vecchi pescatori sono oramai sopraffatte da barche di vacanzieri, ma resistono.
Nella minuscola spiaggetta sguazzano bimbetti e genitori. La fogna a cielo aperto che sgorga a mare verso sud è sormontata da una piattaforma in legno con ombrelloni, tavolini e sedie al servizio dei gaudenti assaggiatori di aperitivi.
Il lungomare è allegro ritrovo paesano e luogo dove correre a piedi.
Mi è capitato di vedere in azione la canna da pesca a motore.
Dove il lancio di braccia è sostituito dalla spinta di un motorino che genera pressione in un tubo che sembra una lunga marmitta di auto. Chi porta il marchingegno, se lo stima molto, gli astanti guardano incuriositi. Dopo un quarto d’ora di preparativi, allontanati i ragazzini: boom … e l’attacco della lenza parte. Accanto, un tavolino con quattro giocatori di carte con pubblico partecipante. Chiedo lumi della canna a motore ed uno mi dice trattarsi di un sistema in uso per la pesca grossa in alto mare. Costo due mila euro. Il giorno dopo Valter vede la stessa scena e confessa di avere assistito ad un lancio di trenta metri, quando lui con la spalla lancia a cento.
Dicevo delle tante persone che corrono a piedi. Sono rimasto stupito in quanto mai nel nostro Sud avevo notato la passione per il footing e per le bici. Avendo notato tante persone sovra peso, particolarmente i bambini, credo stia accadendo che i medici del luogo hanno messo di corsa i loro assistiti. Avevo letto della crisi della dieta mediterranea nei luoghi dove la si è inventata. Credo purtroppo sia vero e la prova può essere nel constatare la qualità del cibo da passeggio e di quanto ne venga consumato, sopratutto dai bambini (accompagnati dai genitori).
Se capitate da queste parti non perdete la visita di Castellabate.
Potete andare col pulmino del comune, che potete fermare con un cenno della mano in qualsiasi punto del suo tragitto. Vi alzerete di poche centinaia di metri (273 s.l.m.), ma la vista dello splendido panorama sul mare vi ripagherà delle buche che avrete preso.
Scesi a poche centinaia di metri dal Castello che domina il colle, incontriamo il Ribelle, un eclettico personaggio del luogo che scrive libri a mano, dipinge quadri, forgia sculture, vendendoli poi ai turisti. Un personaggio simpatico e ciarliero, ben inserito in un contesto territoriale vivace, caratterizzato dalla voglia di fare, diverso dallo stereotipo del passato che vede i cittadini del nostro sud, abbastanza pigri e questuanti. Oggi il meridione d’Italia non è più quello.
La visita del borgo, dominato da Castel Sant’Angelo, è piacevole, con tanti scorci da godere. Camminando incontriamo la piazzetta compresa in alcune scene del film Benvenuti al Sud, con il bar dove il regista aveva messo l’ufficio postale. Con il film la notorietà della città è senz’altro aumentata.
Il giorno dopo, con la bici, visitiamo Ogliastro marina, frazione di Castellabate.
Un paese di poche abitazioni con un bel mare e un grande parco pubblico. Vorremmo arrivare fino alla pubblicizzata Punta Licosa, ma troviamo un divieto di passaggio. La punta pare essere privata. l’accesso è regolamentato e sono escluse le visite il sabato e la domenica.
Qui, a Santa Maria, abbiamo gustato la migliore pizza del viaggio.
Il luogo ce l’ha suggerita Rayan. Si trova a poche centinaia di metri dall’area sosta camper, si chiama Dolce e salati. Si tratta di una casa in campagna dove la famiglia proprietaria ha ricavato un laboratorio di pasticceria – ottimi i dolci – ed un forno a legna. Una famiglia laboriosa e attiva che sta per trasferirsi a Firenze per aprirvi una eguale attività. Abbiamo promesso di andare a trovarli.