La Val di Fassa a piedi
Ieri, prima tappa del giro della Val di Fassa a piedi. La nostra base è un campeggio di Pozza di Fassa. Alle sette e mezzo una navetta ci ha portato all’ingresso della Val San Nicolò, dietro la Marmolada.
Cinquecento i partecipanti. Siccome i camminatori sono partiti assieme ai runner, ci siamo trovati subito presso che soli ad affrontare una salita di 3 chilometri con pendenza media al venti percento. Subito ho leggermente patito l’altitudine, poi meglio. In un’ora e mezzo siamo arrivati su ai duemila cento e rotti metri, dove ci siamo fermati qualche minuto a godere di uno splendido paesaggio alpino. Poi 5 chilometri di discesa, prima irta, poi comoda in uno splendido bosco. Qualche avvallamento e, giunti in vista dell’arrivo, allungatoia tecnica di due chilometri con altra salita. Siamo arrivati accolti festosamente dallo speaker. In totale 600 metri di dislivello, 10 chilometri di percorrenza in poco meno di due ore e mezzo. I primi sono arrivati dopo 48 minuti.
Abbiamo colto volentieri questa occasione attratti dal desiderio di rivedere la Val di Fassa dopo trent’anni. E caso mai per fare qualche onesto paragone con le valli del Cadore, nostra meta montana abituale. Qui siamo in provincia di Trento. La prima cosa che possiamo dire è che i trentini si dimostrano più loquaci e ospitali dei bellunesi. Salutano, parlano e spesso sorridono. Ma credo che le sorprese saranno anche altre e non tutte favore di Trento.