
Ultimo giorno di permanenza in Irlanda. Riepilogando. Abbiamo saputo che oltre dieci Presidenti americani hanno radici irlandesi. Da Khennedy, a Clinton, a Reagan, a Obama. Sono irlandesi alcuni tra le migliori band musicali del mondo. Dagli U2 di Bono, ai The Cranberries di Dolores O’Riordan. Mentre non mi sono accorto degli irlandesi con i capelli rossi.
E la cucina? A noi romagnoli sta molto a cuore. In cucina generalmente siamo bravi e tendiamo a pensare che il mondo debba omologarsi a noi. Probabilmente sbagliamo. Ogni paese ha la sua cultura culinaria. La cucina irlandese è accomunata a quelle del nord Europa: pesce, carne, cereali, verdure. Noi amiamo la cucina mediterranea: olio, pane e pasta, riso, verdure, pesce, poca carne. E’ del tutto evidente che la cucina nordica è diversa dalla nostra. Va assaggiata per quello che è, sapendo che ciò che rende buona la cucina sono la qualità degli ingredienti e la mano che li ammannisce. In Irlanda prediligono gli stufati di carne, le zuppe di verdure, gli arrosti, il pesce fritto o stufato. Poi le patate, sempre e in ogni modo. E si capisce come a metà dell’800, quando la peronospora colpì per alcuni anni i raccolti di patate, siccome queste erano il cibo base della maggioranza della popolazione, allora molto povera, ci furono oltre un milione di morti.
Allora che dire? Personalmente posso dire di non avere mangiato troppo bene, anche se ho notato differenza fra la cucina omologata e servita dai Catering degli alberghi e quella più ruspante dei Pub. Posso dire che l’ultimo giorno ho mangiato in un bar uno stufato – cotto con la Guinness – estratto da un grande pentolone posto sul banco, che era molto buono.
6° giorno, 15 Agosto.
La mattinata ha inizio con la visita alla Trinity Collage, l’università di Dublino. Lungo il percorso abbiamo notato alcune situazioni che ricordo volentieri. File di alberi piantati in grandi casse e tanti tram in servizio. Sapete che il sindaco di Bologna è stato recentemente ridicolizzato dai leoni da tastiera per avere collocato a Bologna 200 alberi piantati in grandi vasi e per avere istituito il tram su rotaia. Ecco che in una città più famosa di Bologna questo è avvenuto da tempo.
La prima sorpresa appena entrati nel parco dell’università – l’area universitaria è di 22 ettari – è stata quella di vedere l’erba dei prati non tagliata. Un cartello spiega che si tratta di una campagna a favore delle api. Un grande segno di civiltà, a mio parere, che purtroppo in Italia non riesce ancora a farsi strada.
L’enorme biblioteca contiene oltre 200.000 testi antichi fra i quali The book of Kells un manoscritto in miniatura considerato una delle maggiori opere mondiali del genere. Poi, in una teca, la più antica arpa di Irlanda, strumento musicale poi diventato simbolo dello Stato. Altra curiosità una enorme palla che rappresenta la Terra così come vista dagli astronauti. All’esterno, verso l’uscita, una scultura di Gio’ Pomodoro.
Dopo la Trinity due ore di libertà. Noi scegliamo di visitare la Casa museo di Oscar Wilde e di tornare nel Centro. Di Oscar Wilde, scrittore di fama mondiale, colpisce l’accanimento del potere di allora contro la sua omosessualità. Oltre alla prigione che gli toccò, gli furono allontanati i due figli, ai quali venne anche cambiato il cognome.
Continuando il pellegrinaggio abbiamo incontrato la chiesa anglicana di Sant’Anna. Ci ha fatto piacere visitarla. Non entro in tema per me ostico, ho solo capito che si tratta di una forma di cattolicesimo che non riconosce l’autorità del Papa, dove anche le donne possono diventare prete e che i preti possono sposarsi (foto)
Camminare a Dublino a Mezzogiorno è un vero piacere. Ci si sente liberi in un contesto accogliente, vivace, colorato e con tanta musica. Niente auto. Dopo la chiesa di Sant’Anna scopriamo uno dei tanti parchi urbani. I parchi di Dublino sono un vanto della Capitale. Fra tanti altri c’è quello più grande d’Europa: 72 ettari e 18 Km di profondità. Nella foto il parco visitato. Poi il Pub, dove ci hanno servito lo stufato cotto nella Guinness, e una manifestazione a favore della Palestina.
Il programma prevedeva le ultime due visita. Prima la cattedrale di San Patrizio, protestante. La chiesa è enorme, molto bella. Dentro un florido mercato di oggettistica.
Infine, concludiamo la visita in Irlanda con la visita alla fabbrica della Guinness. Nel centro della città, a latere della fabbrica, hanno costruito un edificio di sette piani dove “vendono” tutto ciò che è assimilabile alla parola Guinness. Si tratta di una imponente operazione di marketing. Si pensi che è aperto 24 ore su 24 e che conta un milione di visitatori paganti all’anno.
La visita in Irlanda è terminata. Ancora poche righe. Per dire ai nostri figli e nipoti di non aspettare l’età nostra per visitare questo paese. Persone giovani possono trarre stimoli, sicuramente utili. Per ringraziare Maria Teresa che per conto dell’Uoei ha pensato e condotto la visita. L’ha fatto con discrezione, senza farsi notare e questo è un merito. Per salutare con un arrivederci Fulvia, novantun anni, che è stata sempre fra noi, senza farsi notare. Vuol dire che alla sua età si può essere ancora in gamba, e allora viva la vita.
Gli articoli precedenti:
2 Regione di Connemara e Galway
3 Regione del Burren, le scogliere d’Irlanda
Ps – Se sarò capace, uno di questi giorni pubblicherò qualche filmato della nostra permanenza in Irlanda.