Millennium – Uomini che odiano le donne, film di David Fincher
“Millennium – Uomini che odiano le donne” di David Fincher (recensione di Lucio Sportelli).
Facciamo tutti finta di non aver letto i libri di Stieg Larsson e di non aver visto le trasposizioni cinematografiche svedesi di Niels Arden Oplev (2009) e Daniel Alfredson (2009): il nuovo film di David Fincher è un discreto giallo, abbastanza avvincente, con un’alta dose di violenza e con delle location mozzafiato. Una possibile critica forse è che Fincher si dilunga troppo in alcuni passaggi e rischia di far scemare l’attenzione (il film dura quasi 160 minuti). Forse doveva giustificare l’intera spesa di un budget di circa 100 milioni di dollari.
Ora facciamo finta di aver letto i libri di Larsson: il film di Fincher non è molto fedele al testo, soprattutto in alcune sue parti importanti. Purtroppo, si concentra molto sui personaggi e meno sulla storia. Peccato! Peccato perchè i libri sono dei mezzi capolavori, molto ben bilanciati e accattivanti. Quelli che non vorresti finissero mai.
Ora facciamo finta di aver visto anche i film svedesi del 2009: Fincher perde il confronto, anche se lui ha dichiarato (stizzito) di non aver voluto fare un remake, ma un film completamente diverso. Sì, e peggiore, aggiungo io. Il film di Fincher ha uno stampo molto ‘americano’ nelle inquadrature, nelle location, nei personaggi. Ho apprezzato molto la versione svedese perchè più fedele ai libri.
La protagonista femminile, Lisbeth Salander, è decisamente più incisiva interpretata dalla svedese Noomi Rapace che dalla statunitense Rooney Mara. L’unica cosa che non ha eguali nella versione americana è la sigla iniziale! Sono rimasto veramente impressionato. Non so descriverla a parole.
Svezia 2 – Stati Uniti 1, palla al centro.