Cinema
Frankenweenie, di Tim Burton
All’età di ventisei anni, siamo nel 1984, Tim Burton ricevette dalla Disney la possibilità di girare un cortometraggio su un soggetto di sua creazione, ma ottenne uno scarso successo e fu licenziato.Il soggetto ideato era la storia di un ragazzino di nome Victor Frankenstein che resuscita tramite alcuni fulmini il proprio cane, morto investito da un’auto.Quasi trent’anni dopo troviamo Tim Burton di nuovo alle prese con questo soggetto, ma stavolta in un lungometraggio in stop-motion.Secondo voi quale casa cinematografica lo avrà produtto e distribuito? La Disney!
E’ proprio vero che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto.A tutti quanti dico che il film non mi è piaciuto e se non volete sapere come va a finire il film smettete di leggere qui, non andate oltre.
Bravi, avete scelto di continuare e di sapere come va a finire il film. Tanto non vi perdete niente di interessante.Come ben potete immaginare anche in questo caso il cane muore e Victor lo resuscita. Dopo svariate vicissitudini, dove vediamo addirittura una specie di Godzilla (?) e un criceto-mummia (?), il cane muore un’altra volta e finalmente il ragazzo ha una grande intuizione: capisce che sarebbe stato giusto lasciare andare il proprio cane, lasciare che muoia in pace. Bene, bravo Tim Burton!Peccccato che non finisca qui il film. Uno avrebbe potuto pensare, beh almeno il ragazzo ha imparato qualcosa, ha capito che la morte di persone o animali cari è molto triste ma inevitabile, bisogna farsi forza e conservare il loro ricordo nel proprio cuore.
E invece no!! I genitori di Victor e praticamente tutto il paese, vedendolo triste lo aiutano a resuscitare nuovamente il suo cane.
Ma perchè??? Che bisogno c’era???
Io mi sono dato questa giustificazione: un film prodotto dalla Disney come vuoi che finisca!!! Maledizione, così si rovina il cinema.Però in fondo sarebbe molto più divertente se fosse stato lo stesso Tim Burton a realizzare apposta un brutto film per vendicarsi del trattamento ricevuto a ventisei anni.