Via del Donatore
Stamane, percorrendo via del Donatore, mi sono tornati alla mente problemi di cui mi sono occupato quando ero assessore. Essendo la via, densamente popolata, con la collaborazione degli abitanti affrontammo il tema della viabilità, dei parcheggi della manutenzione del verde e tante altre problematiche che avevano a che fare con la qualità della vita dei residenti. Oggi ho avuto il piacere di constatare che, a quanto pare, le soluzioni allora adottate hanno tenuto. La via è pulita e ordinata, le macchine sono al loro posto. Ricordo anche che, siccome i residenti provenivano in gran parte da fuori Castello e quindi non si conoscevano fra di loro, promossi, con la collaborazione dell’Impresa che gestisce l’area, una “Festa di strada”. Fu una novità per i residenti e per Castello. Riuscì abbastanza bene; decine di persone si sentirono coinvolte e il messaggio arrivò forte a tutti. Sarebbe stato utile e bello avere continuato e ampliato ad altre strade quell’esperienza.
Certo, non tutti i problemi sono risolti. Rimane senz’altro quello del rumore provocato dal continuo passaggio dei treni. Qualcuno potrà pensare e dire che non si può fare nulla, che le Ferrovie non si impegnano, ecc.. Basta però alzare la testa per accorgersi che in altri luoghi il problema è stato affrontato con l’istallazione delle opportune barriere insonorizzanti che, se non risolvono il problema, certamente lo mitigano. Siccome la stazione di castello è al centro dell’interesse delle Ferrovie, per la sua funzione di porta d’ingresso del nodo di Bologna, penso che se si crede nell’obiettivo, se si crea una ampia volontà, sopratutto se ci si batte con forza, il problema possa essere nel tempo risolto.
Sono scettico sul fatto che l’installazione di barriere antirumore sia nei progetti delle Ferrovie, d’altronde la ferrovia era preesistente e il problema doveva essere valutato (e risolto) a priori da chi ha concepito l’infelice idea di ricavare un quartiere in quella zona. Essendo stato tutto riempito come un uovo, dubito che le barriere riescano pure a starci.
Al massimo le Ferrovie potrebbero porre attenzione al volume degli altoparlanti, ma ciò, a quanto ho potuto sapere, è già stato in qualche modo fatto. E’ che sotto ad un certo livello è impossibile scendere, altrimenti i viaggiatori non riescono a sentire gli annunci.
Rimane il fatto che è stato costruito in maniera discutibile un quartiere dormitorio. E non mi soffermo sul lato estetico, che lascia molto a desiderare. Oramai quel poco che resta del parco della contessa è murato a monte e a valle dagli edifici. Sembra quasi che si attenda di edificare anche su quello.
Va dato atto, comunque, che qualcuno, a suo tempo, ha provato quanto meno a ravvivare la zona che, fra l’altro, è sconosciuta a molti castellani che non si sono mai addentrati nel quartiere.