Neve e decrescita felice
Il meteo aveva previsto 18 centimetri e tanti sono stati. Per la gioia dei bambini – molti di loro, così copiosa, non l’avevano mai vista -, per il disagio di chi è costretto a muoversi, per l’incazzatura di chi, sempre ogni volta che cade un fiocco, si lamenta che “nessuno passa a spalare“.
Siccome può capitare che in inverno cada la neve, conviene fare buon viso, gioire della sua bellezza e darsi un minimo da fare per alleviare i disagi propri e quelli degli altri. In questo caso, come in altri, dovrebbe entrare in ballo il senso civico dei cittadini, anche dei commercianti, solitamente quelli più arrabbiati. Liberare il marciapiede davanti a casa propria, o alla propria bottega, vorrebbe dire risolvere l’80% del problema. Se poi uno butta anche una manciata di sale da cucina grosso, forse evita che qualcuno scivoli sul ghiaccio e si faccia male.
Sarebbe poi bello, riferendomi sempre al famoso senso civico da ritrovare, bussare alla porta del vicino di casa anziano, casomai solo, forse ammalato e chiedere se serve qualcosa. Poi, liberagli la palladiana e il marciapiede.
Ci aspettano tre giorni sottozero, con punte di meno quattordici gradi, dice il meteo. Una ragione in più per rimboccarci le maniche come cittadini e aiutare chi ci aiuta: i vigili urbani, gli operai del comune e i tecnici preposti, i volontari della Protezione Civile. Tutto questo per limitare il numero degli incidenti che inevitabilmente capiteranno.
Possiamo anche cogliere l’occasione per riscoprire il piacere di stare in casa (naturalmente per chi non è obbligato ad uscire) per parlare, per guardare un film, ascoltare musica, leggere un libro. E dare fondo alle scorte che abbiamo in freezer. Potremmo forse capire che una decrescita felice è possibile.