Un parco nella cava Falcona
Il Carlino, all’inizio di agosto 2009, ha dato notizia di un progetto per risanare la cava di sabbiella chiamata Falcona, facendone un parco. Per chi non lo sapesse parliamo grosso modo dell’area alberata posta di fronte alla grande ansa del Senio vicino alla sorgente della Pocca.
Riqualificare le ferite inferte al territorio, anche quando queste sono in un certo qual modo inevitabili, è sempre buona cosa. Quello che è meno buono è prospettare un risanamento minimizzando il vero scopo, ossia quello di una variante al Piano delle attività estrattive per permettere in quella zona di estrarre altri 60 mila metri cubi di “marzana”. Di certo un buon affare per la lobby degli autotrasportatori, a quanto sembra, proprietaria dell’area.
Per quanto riguarda l’aspetto del risanamento, desta curiosità la realizzazione di alcune opere fino ad oggi apparse assai improbabili come la riedizione della passarella in legno e della fonte solfurea della Pocca. Il progetto prevede inoltre una pista ciclabile da Biancanigo fino alla collina, un’ottima idea di cui però non so se a Castel Bolognese ne sanno qualcosa. Nella sostanza, il progetto dal punto di vista ambientale propone:
– la rinaturalizzazione di un’area degradata dagli scavi:
– la messa in evidenza delle stratificazioni geologiche:
– l’emersione della fonte sulfurea;
– una pista ciclabile e una passerella in legno.
Naturalmente quest’area sarà pubblica, quindi fruibile dai cittadini. Troppo bello per essere vero (di questi tempi). Siccome un ramo della pista ciclabile e la passerella parte dal territorio di Castel Bolognese, credo che il nostro comune sarà chiamato ad esprimere il suo parere sulla richiesta (in corso di pubblicazione, affermava l’articolo) di variante al Piano provinciale delle attività estrattive.
A quel punto i cittadini di Castel Bolognese potranno saperne di più. Segnalo con piacere che l’assessore all’ambiente, si è impegnato ad approfondire la conoscenza del progetto.
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