Deturpata opera di Biancini
L’albero della Pace ha perso un ramo. Il primo sentimento è stato di stupore. Non so quando, nessuno ne ha parlato, forse nessuno lo sa, ma un ramo della scultura del maestro Biancini collocata nel Monumento Nazionale ai Caduti per la Bonifica dei Campi Minati a Castel Bolognese è stato asportata da ignoti.
Un gesto doppiamente grave. Insulta il monumento nazionale, opera architettonica dell’architetto Erminio Pietro Nicolamaria Ferrucci, che ricorda i Caduti nella bonifica dei campi minati della seconda guerra mondiale e sfregia un’opera d’arte di un artista conosciuto nel mondo e benemerito per Castel Bolognese.
La scultura deturpata era anche il simbolo dei Democratici per Castello, la coalizione che guida l’amministrazione comunale.
Non ho parole. Speriamo che chi ha fra le mani il ramo, che in se credo non abbia alcun valore economico e tantomeno che possa essere esibito da qualche parte, voglia farlo ritrovare per procedere al restauro. Oppure speriamo che la telecamera istallata all’incrocio con via Roma, per vedere anche davanti alle scuole Medie, abbia fatto il suo lavoro e consenta di risalire ai responsabili. Credo anche che da oggi la comunità castellana avrà un problema in più: quello di mettere in sicurezza (per quanto possibile) le statue di Biancini che ornano la città.
Vogliamo far notare che il danneggiamento dell’albero non è casuale ma è da addebitarsi anche a chi, incautamente, aveva posto due panchine ai lati dell’albero stesso, che hanno permesso di raggiungere facilmente il ramo e, forse involontariamente, provocarne la rottura. Probabilmente si pensava che qualcuno si potesse fermare alla fresca ombra del fico bronzeo. Solo a danno avvenuto le panchine sono state traslocate altrove.