Cortina-Cimabanche, 17 agosto. Entro nel bar, chiedo da bere e metto cinque euro sul banco.
“Vuole lo scontrino?” mi fa il tipo sudaticcio di la dal banco.
Sorpreso dalla domanda strana, “Non importa”, mi viene da dire.
“Allora tu non sei di sinistra?”
“No, guardi che io sono di sinistra, ma non capisco” rispondo sempre più stupito.
“Quelli di sinistra chiedono lo scontrino” mi fa.
“Vuole forse dire che quelli di destra sono complici degli evasori? Faccio io.
Contemporaneamente il tipo prende con una mano lo scontrino che nel frattempo aveva battuto e me lo schiaffa con violenza sotto il naso, accompagnando il gesto con un “Va in m…”.
Esco. Sul tavolino, Libero.
Salgo in bici abbastanza colpito da quell’episodio. Rimugino e mi viene in mente di avere ascoltato mezz’ora prima, alla fontanella dell’Alpenflora, due signori raccontare di avere pagato in quello stesso locale dieci euro per un panino e una fetta di strudel. Gli hanno chiesto lo scontrino, che non gli aveva dato, aveva battuto dieci centesimi. Hanno preteso la rettifica (facendo imprecare il tipo).