Castel Bolognese, recupero centro storico (2)
Sintesi relazione (2° parte)
… “Il ruolo che l’Amministrazione comunale si è impegnata a ricoprire è quello di realizzare quelle opere infrastrutturali e di arredo urbano che portino al recupero e alla riqualificazione di interi comparti urbani, coordinando gli auspicati interventi dei privati, promuovendoli e indirizzandoli correttamente per raggiungere il più ampio obiettivo della valorizzazione dell’antico centro storico.
E’ essenziale la sinergia di azioni fra il pubblico e il privato, perchè esclusivamente attravrso questo sforzo comune si potranno evitare interventi disarticolati e casuali, non indirizzati verso un fine preciso, e che spesso hanno in passato comportato sprechi di risorse e di energie.
Lo strumento urbanistico generale attualmente vigente non assegna una particolare attenzione al centro storico del paese, o meglio, pur delineando una normativa specifica sul tipo e sulle modalità degli interventi, non fa riferimento ad alcun strumento attuativo specifico, nè ad un piano particolareggiato esecutivo per la riqualificazione di tutto il centro. Dal 1981 ad oggi, il centro storico di Castel Bolognese è stato sicuramente al centro di pregevoli interventi attuati da imprenditori privati, interventi che però sono stati caratterizzati da un vanificante grado di episodicità e casualità, ancora poco funzionali quindi ad una riqualificazione complessiva. E’ mancato un quadro unitario cui riferire i singoli interventi, ma sopratutto si è operato in assenza di un coordinamento e di una programmazione specifica.
Fra gli obiettivi che guidano questo Piano di recupero, ricordiamo anche la valorizzazione delle strutture sia sociali che culturali, nonchè più in generale il tentativo di conseguire un livello di qualità della vita più elevati. Il presente Piano di recupero individua dei comparti edilizi il cui recupero troverà attuazione attraverso l’esecuzione delle previsioni relative alle diverse unità minime di intervento. Vengono inoltre preventivati i costi, le modalità degli interventi, il rapporto e le competenze specifiche tra l’intervento pubblico e quello privato. Saranno poi definite eventuali convenzioni tra operatore pubblico e quello privato, eventuali canali di finanziamento e i tempi preventivabili per l’attuazione. Viene previsto l’impegno dei materiali più consoni alla ripavimentazione dei portici, delle strade e dei luoghi pubblici e più in generale tutto ciò che concerne l’arredo urbano.
Nel rispetto dello studio di fattibilità, oltre ai piani di recupero, potrà essere redatto nella fase esecutiva un Piano di Circolazione Urbana ai sensi della legge regionale 38/39 per consentire una maggiore fruibilità della città e facilitare la vita di relazione dei disabili, dei portatori di handicap e delle categorie svantaggiate.” (fine della relazione)