Viaggi

Regione di Connemara e Galway

2 Acqua e pecore

Dell’Irlanda sapevo quasi nulla. Le scarse notizie recepite negli anni dalla Tv mi hanno lasciato poche parole: Ira, guerra civile, sinn fein, attentati. La guida ci ha illustrato uno spaccato della storia d’Irlanda che così riassumo.

L’Irlanda ha due lingue ufficiali: l’Inglese e l’irlandese (Gaelico), la lingua degli avi. L’irlandese è la lingua nazionale e viene insegnata a scuola. Gli avi irlandesi erano celti. Poi a cavallo del 1200 cominciarono ad arrivare i normanni. La conquista completa dell’Irlanda da parte degli inglesi avvenne nel 1600. Gli irlandesi erano in prevalenza cattolici, gli inglesi protestanti.

All’inizio del 1900 si sviluppò un grande processo popolare di indipendenza concluso col trattato del 1921. Il percorso fu in parte cruento. La guida politica forte avvenne ad opera del partito Sinn Fein (tendenze socialiste) con a capo Eamon de Valera. Operò, di fatto al suo fianco, un braccio armato semi-clandestino, l’Ira, con in evidenza la figura di Michael Collins, riconosciuto il patriota principe.

2° giorno, 11 agosto.

Ci spostiamo ancor più verso la costa occidentale per visitare l’Abbazia di Kylemore, inserita in una tenuta di 400 ettari della quale fanno parte i giardini murati della regina Vittoria. Siamo nella regione del Connemara. 

L’Abbazia, in stile neo gotico, costruita a coronamento di una storia d’amore, si trova incastonata fra l’acqua del lago e una splendida montagna boscosa. Si dice che tutto richiami il senso di femminilità che il committente voleva dare all’opera per incensare la sua amata. Sarà certamente così. Oppure il coronamento di una tesi che sostiene la millenaria descrizione della terra di Irlanda come luogo di folletti e maghi, di sogni onirici e di fantasticherie.

Lungo il percorso verso il giardino Vittoriano, si incontrano 9 splendidi pini secolari (foto 1 e 2) e, fra altro, l’esposizione di una delle prime macchine anti incendio (foto 3). 

Il  giardino Murato Vittoriano (foto sotto) si trova nel complesso della tenuta ed è un’opera veramente straordinaria per la sua bellezza. Comprende solo piante presenti o introdotte in Irlanda fino al 1901 e questo lo rende assai caratteristico. Se volete capire cos’è un Giardino vittoriano, cliccate qui Il Giardino Vittoriano.

La costa della regione del Connemara ci dice molto dell’Irlanda. Territorio ondulato, collinare, ricco di acqua e di fioriture è molto attraente. Mucche e pecore la fanno da padrone. Possiamo dire che le caratteristiche del territorio si prestano molto ad essere percorso a piedi e in bici. Attività ludiche che a me non sono parse in primo piano. In Irlanda le attività sportive più praticate sono quelle dell’antica tradizione gaelica: il calcio gaelico, l’urling, la pallamano gaelica. 

Nel corso del pomeriggio siamo tornati a Galway, città portuale di 80 mila abitanti, una delle maggiori di Irlanda. Abbiamo visitato la sua Cattedrale con, fra altro, una vetrata colorata con la scena di Salomone e il bambino. 

Poi abbiamo visitato la parte pittoresca del centro, dedicata al passeggio e allo shopping, fino al porto. Con le sue case colorate, i tanti pub, la musica per strada, i giovani, i personaggi caratteristici di una città poliglotta. Infatti, Galway è una città universitaria. Qui ho messo piede per la prima volta in un Pub. Ho chiesto una birra piccola (4€), la barista, gentile, ha riso e me l’ha versata. In Irlanda la misura d’uso per la birra è la pinta (0,568 litri). L’atmosfera è bella. Tante persone allegre, che parlano, in genere col sorriso sulle labbra. Nulla a che vedere con i nostri bar di oggi, che stanno perdendo la loro storica caratteristica di aggregazione. 

Articolo precedente: 1 Il cielo d’Irlanda.

 

 

 

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2 commenti

  1. Con la puntata 2 Domenico ci evidenzia che nel mondo irlandese, e britannico, va forte la figura dell’architetto paesaggista per la creazione di stupendi giardini dove – in quelli vittoriani di stile pittoresco – la caratteristica è “la grazia piuttosto che la grandezza”.

    1. Giusta deduzione, la tua. Chissà se mai, anche da noi, sarà considerata la figura dell’architetto paesaggistica. A quelle latitudini non hanno il problema dell’acqua, ma, a quanto pare, anche in Romagna si è visto che quel problema non c’è più. Si tratterebbe solo di “governarla”. E poi i fiori crescono anche nel deserto.

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