Bel ponte, ma non per tutti
In tempi sicuramente accettabili, è stato riaperto il nuovo ponte sul Senio a Felisio. E’ bene sapere che non è normale rifare ponti dopo settant’anni dalla loro costruzione. Purtroppo, dopo la guerra andava così, abbiamo visto anche a Genova. Nei prossimi anni occorrerà rimediare a Ravenna e in tutta Italia. Ecco un tema serio che Governo e Parlamento dovrebbero affrontare.
La ragione per la quale scrivo del ponte di Felisio è che quella a mio parere è un’opera incompleta, sbagliata, nella parte in cui non tiene conto della sicurezza degli utenti più deboli. In un tempo in cui si preconizza lo sviluppo della mobilità ciclabile, non stabilire che i nuovi ponti siano dotati di corsie dedicate alle biciclette, ai pedoni e agli utenti in carrozzella è un grave errore.
Guardate la foto del ponte. Io l’ho attraversato a piedi ed ho avuto timore. Fra la linea bianca continua e la barriera in ferro, un pedone non passa. Per le bici, naturalmente è peggio e si troveranno ancora per i prossimi secoli in mezzo al traffico pesante.
E’ sorprendente che nessuno abbia pensato a questo aspetto. Dispiace vedere queste cose e constatare questi limiti.
Ma non è tutto. Ricordate il tanto parlare che si è fatto delle compensazioni a favore di chi subiva danni per l’assenza temporanea di quel ponte? Non so quei soldi dove siano stati allocati o se siano ancora a disposizione. La cosa certa è che il danno principale è stato recato alle piccole strade che si sono sobbarcate il traffico supplementare. Guardate in che stato è ridotta la via Casanola. Resa ancora più insicura e pericolosa. Adesso lungo quella via, importante per collegare Solarolo con Castello e la via Emilia, dovranno essere risagomati i fossi, ricostruite le banchine e occorrerà riasfaltare.
Anche altre strade hanno subito gravi danni. Ad esempio le vie Lughese, San Giovanni e quella che dalla Chiusaccia va oltre Cassanigo. Nelle prossime settimane vedremo se le risorse finanziare per le compensazioni avranno preso, o prenderanno, la giusta direzione.