Il Canale dei Mulini

Proposte per il Canale dei mulini

Castel Bolognese - Canale dei Molini - La diga steccaia in secca.

I commenti al precedente articolo sul Canale dei Mulini, mi incoraggiano a ritornare sull’argomento. Nel dibattito prevale l’idea che sia utile valorizzare l’opera nel suo insieme. Non solo, Claudio allarga la visione includendo il canale Naviglio – Zanelli e i fiumi Senio e Lamone. Lo chiama “sistema dei canali e dei percorsi d’acqua, l’obbiettivo a cui tendere.

Le idee in campo sono molte; fin dagli anni novanta, qualcuno ha ricordato. Fu proprio la Provincia nel 1990 ad elaborare un progetto che faceva del canale dei Mulini e delle aree di interesse naturalistico ad esso prospicienti, il filo di un collegamento fra la collina, la pianura della Bassa Romagna e la valle.

Oggi questo progetto potrebbe essere arricchito dall’idea, contenuta nella guida edita da Legambiente, di dare vita ad un percorso ciclabile. Un percorso che sfrutti la rete viaria esistente e con caratteristiche tali da potere essere appetibile ai tanti appassionati del binomio bici – natura.

Penso sia giusto continuare a parlare dell’argomento con lo scopo di giungere a qualche conclusione operativa. Mi permetto di esprimere un’idea, sostanziata da tre proposte di lavoro. L’idea è quella di lavorare per definire un documento-piattaforma delle associazioni dei comuni del Canale, sensibili al problema e di presentarlo ai comuni stessi, alla Provincia e ad altri interlocutori, entro l’estate.

Per arrivare a questo appuntamento proporrei alle Associazioni e ai singoli interessati questo percorso.

A) Incontrarsi entro il mese di marzo per consentire ad ogni soggetto di mettere sul tavolo le proprie idee circa il Canale dei Mulini, decidendo poi di incaricare un piccolo “gruppo di lavoro” di fare un’opera di messa a punto e di sintesi.

B) Promuovere nel mese di maggio una “Domenica del Canale”. Ossia, quante più iniziative possibili volte a valorizzare il canale nel suo insieme: ciclo-bike, camminate, fotografia, pittura, visite guidate, interviste, punti ristoro, musica… e quant’altro la fantasia e le forze disponibili ci suggeriscano.

C) Ricostituire a giugno il tavolo per discutere il lavoro del “gruppo”, validarlo e chiedere l’incontro a comuni e Provincia.

Per quanto mi riguarda posso impegnare il mio sito, l’Associazione Pietro Costa che mi onoro di presiedere, coinvolgere altre associazioni castellane. Penso poi che sarebbe opportuno che qualcuno tirasse le fila. A questo proposito proporrei assumesse questo ruolo Legambiente.

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