AmbienteCastel BologneseIdee e proposte

Una cintura verde attorno alla città

La scelta molto positiva del comune di Castel Bolognese di creare piccoli boschi dentro la città fa ben sperare circa un cambio di mentalità di tutti i cittadini. Il cambio avverrà quando tutti noi sapremo considerare gli alberi come componenti della comunità in cui viviamo. E come tali rispettarli. 

Se questa è la strada da percorrere, se già Castel Bolognese si può definire una città verde, ricca di alberi e di vivibilità, non è male pensare al futuro. Come possiamo muoverci? Proviamo a pensare ai problemi che avremo di fronte nei prossimi decenni. Dovremo affrontare i temi del risparmio e della conversione energetica; del decongestionamento delle città piccole o grandi che siano; della prevenzione e tutela della salute, particolarmente dopo i danni provocati dal Covid, ancora non quantificabili, ma certi; di produrre massicce quantità di verde per controllare il calore e l’inquinamento atmosferico. 

Allora che fare? Cosa proponiamo noi cittadini di Castel Bolognese agli amministratori di oggi e di domani? Anche da questo punto di vista penso che dobbiamo sentirci fortunati per avere eletto nel Consiglio comunale un buon gruppo di donne e di uomini delle diverse estrazioni politiche che sanno guidarci. Hanno idee e le mettono in campo con ottimi risultati. Ma è proprio questa loro buona capacità di assorbire che deve stimolare noi cittadini a produrre idee, anche parziali e sconclusionate, ma che guardino al futuro, lasciando poi a loro il compito di affinarle e tradurle in obbiettivi.

Da cittadino comune che vuole bene alla città in cui abita, che ha sempre avuto riguardo ai temi della salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, ritenendoli un caposaldo della qualità della vita di ogni essere vivente, mi permetto di avanzare una proposta.

Perchè non affrontare il tema di stringere la nostra città con una cintura di verde? Penso che la scelta sarebbe lo sbocco politico ideale a quanto di buono si va già facendo. Castel Bolognese sta diventando bella. Lo vediamo con la cura del verde, con la qualità degli interventi pubblici partita con le piazze e che si sta estendendo, con lo sviluppo della rete dei percorsi ciclabili, con lo spargere della cultura nel territorio. Cresce la sensibilità dei cittadini verso il decoro urbano. A questo proposito abbiamo la preziosa e assai significativa opera dei Volontari per l’ambiente dove pare finalmente saldarsi la cesura con i nostri giovani abitanti. La domanda adesso è: per andare dove? Verso quale prospettiva futura?

Occorreranno menti ben più fulgide della mia per rispondere. Se però traguardiamo il nostro obbiettivo ai prossimi venti trenta anni, al periodo che gli Stati si sono dati per correggere la questione climatica, l’idea di realizzare tramite le opportune scelte urbanistiche una cintura di verde attorno Castel Bolognese non è poi così fuori dai canoni. 

Ma cosa vuol dire cinture verdi? Gli inglesi che per primi le hanno proposte e in parte realizzate nel secolo scorso, le chiamano green belt. Vuol dire programmare attorno alla città un’area circolare composta da alberi, ma declinata in zone boscose, parchi pubblici, orti urbani, lavoro contadino.

Questa scelta consentirebbe di affrontare, a Castel Bolognese, due temi che si riferiscono alla vivibilità presente e futura della persone. Quello di dare uno sbocco verde, straordinariamente necessario, alla mobilità dei circa mille cittadini che fra poco abiteranno l’area edificabile ed est del paese. E quello di schermare la città dagli effetti del traffico della futura circonvallazione che girerà sotto la ferrovia. 

Programmare per il futuro una cintura di verde attorno alla città darebbe una soluzione, anche in prospettiva futura, alla prevedibilità di aree dismesse, agricole e industriali, che potrebbero così essere recuperate ad un utilizzo responsabile, anche a termine, per non ingessare una condizione che deve mantenere naturali margini di flessibilità. 

 

 

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