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Villa Ricciardelli a Faenza

Villa Ricciardelli

Ieri, accogliendo un invito della Pro Loco faentina abbiamo visitato villa Ricciardelli. Una villa seicentesca eretta nella campagna a San Rufillo, fra Faenza e Brisighella, ad est della strada maestra.

La villa fa parte dell’immenso patrimonio culturale, architettonico e storico del Rinascimento faentino. Una villa come tante, ma non per questo meno importante. Oggi è segnata dal tempo e dalle problematiche delle proprietà che nel tempo si sono succedute, dopo l’estinzione del ramo dei Ricciardelli. Tuttavia conserva caratteristiche, sopratutto architettoniche, che la collocano ad un livello di riguardo.

Attualmente è di proprietà di una famiglia faentina e non è visitabile dal pubblico. E’ stato grazie al consenso dei proprietari e all’intraprendenza della Pro Loco averla potuta visitare.

Il perimetro è delimitato da una siepe che raccoglie l’area davanti al Palazzo – mi scuso per i termini non appropriati che uso – , da uno stabile unico di corte, comprendente: la chiesetta, le cantine, il casino di caccia e il granaio. Dietro la villa, in declivio, un bosco con un laghetto in basso. Sullo sfondo un’ansa fittamente alberata del Lamone.

Fra gli elementi di maggiore interesse si annovera il bosco, caratterizzato da alberature autoctone con la presenza di un buon numero di querce e pioppi plurisecolari in discreto stato di salute e conservazione.

Colpisce poi la buona architettura della cantina sotterranea e una soluzione costruttiva non spiegata dalle vecchie carte e difficilmente comprensibile ancora oggi: verso il Lamone il muro perimetrale della costruzione comprende quattro grandi porte con archi in pietra, poi riempite di sassi di fiume.

Infine, di notevole pregio ed interesse il salone dei ricevimenti ornato da stucchi e pitture di pregio e di non semplice interpretazione, con una volta prospettica a disegnare una finta cupola.

Nella visita siamo stati accompagnati, con la consueta capacità, conoscenza e leggerezza da Patrizia Capitanio, responsabile della Pro Loco Faentina, che ringrazio.

Pensando a ciò che abbiamo visto viene ancora una volta da pensare a quanto sia esteso e di pregio il patrimonio storico, architettonico e culturale del nostro Paese. E a quanto sia immediata l’esigenza di adottare misure adeguate per conservarlo. La sfida è di quelle importanti e difficili, che fanno tremare i polsi per l’entità delle risorse economiche che occorrono. Sappiamo però oramai tutti che dalla conservazione e valorizzazione del nostro passato, dipende in gran parte la qualità del nostro futuro. Allora, coraggio.

 

 

 

 

 

 

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