Cilento in camper

Pioppi e Marina di Camerota

Marina di Camerota
Marina di Camerota

Cilento in camper (3). Proseguendo il viaggio – lungo la SS267 –  siamo approdati a Pioppi, la frazione di mare del comune di Pollica che ebbe il sindaco ucciso dalla camorra per non averla servita e per avere difeso l’ambiente della sua terra.

Subito si nota un taglio particolare.

Prima di luglio, l’industria del parcheggio non è ancora a pieno regime e abbiamo potuto parcheggiare gratuitamente vicino la spiaggia. Le vecchie abitazioni sono a diretto contatto col mare. Le separa dall’acqua una lunga passeggiata e lembi di sabbia e scoglio con minuscole spiaggette. Lungo la passeggiata ci sono angolini per qualche sedia, qualche sdraio, qualche tavolino. Alle loro spalle, fra una casa e l’altra, tanti piccoli Orti della dieta mediterranea, coltivati secondo uno schema di sostenibilità ambientale e dietetica.

Percorrere quel lungo mare è bello, così come lo è il contatto con gli anziani che coltivano gli Orti della dieta mediterranea (marchio) e che si lamentano della tanta erba che cresce.

Pioppi è il paese dove un illustre americano – Angel Keys – studiò le abitudini alimentari della popolazione e dove coniò la teoria della dieta mediterranea.

Legambiente gestisce un antico palazzo storico (Palazzo Vinciprova) dove ha allestito due musei – entrata 3 euro: quello della dieta mediterranea e quello del mare.

Nel piano dedicato al Museo vivo del mare si cammina fra grandi acquari con le varie forme marine del luogo, sia viventi che vegetali. Normale.

Il piano dedicato all’Eco museo della dieta ci ha molto colpito, perché appare vivo. Si possono vedere i prodotti, toccarli, annusarli, assaggiarli per riconoscerne la differenza. Il tutto corredato da spiegazioni esaurienti.

Come nelle due facce della stessa medaglia ci ha colpito il fatto che, una volta usciti dal Museo, il rapporto con ciò che si è visto non è proprio così diretto. Associare questa constatazione ad un determinato stile di vita che porta anche le popolazioni locali – soprattutto i bambini – ad ingrassare, crea una certa amarezza. Ci si chiede allora dove sia andato a finire il sogno della dieta mediterranea e se tutto non stia per essere travolto dal cibo veloce (fast food) industrializzato.

Visitato Pioppi ci siamo incamminati verso Marina di Camerota, avendo deciso di mettere come ultima tappa Palinuro.

La litoranea SS267, da queste parti è disastrata dalle frane. La segnaletica è del tipo dico e non dico. Anche le indicazioni dei paesani sono contraddittorie. Alla fine, giunti vicini alla zona delle frane, una ragazza, precisa e decisa, ci convince a tornare sui nostri passi e a percorrere una strada alternativa. Giorni dopo incontriamo una famiglia col camper che, ancora scossi, ci dicono di essere passati, ma di avere rischiato la vita.

Marina di Camerota è una delle località balneari più apprezzate del Cilento.

Prevalgono la spiaggia e la costa, mentre in altre località si apprezzano maggiormente il centro abitato e lo struscio. Non troviamo l’area camper di cui avevamo notizia; in fondo al lungomare una persona ci dice di proseguire costeggiando il mare (fregandocene di un bel divieto) e avremmo trovato spazio. Infatti arriviamo dietro una lunga spiaggia con sabbia e fini sassolini – Lentiscelle – con una grande area per il parcheggio, senza specifici divieti per i camper. Chiediamo informazioni al gestore di un ristorante – lo Chalet – il quale ci invita a sostare e che nessuno ci dirà nulla. Dicendosi contento se vorremo cenare una volta da lui.

Questo è un aspetto che merita attenzione da parte di chi viaggia in camper nel nostro meridione.

Il senso è che nell’indeterminatezza della segnaletica e delle norme, conviene sempre aprirsi amichevolmente a persone del posto, offrendogli amicizia e un minimo di convenienza. Nel caso specifico, Lorenzo, il gestore del ristorante Chalet, un ex Carabiniere di Nassiria, ci ha consigliato con fare amichevole, raccontandoci le virtù e i problemi (tanti) del luogo. Da parte nostra abbiamo ricambiato l’amicizia apprezzando l’ottimo pesce cucinato dalla sua signora e le migliori cozze che abbia mai assaggiato.

Restiamo tre giorni – in compagnia con altri camper – con davanti agli occhi un mare bellissimo e attorno un ambiente montano di macchia mediterranea e di natura carsica, con tante grotte. Alcune delle quali valorizzate per essere visitate, ma stranamente chiuse.

Da non perdere l’escursione della costa (noi siamo andati con la Coop Cilento mare – 12 euro per mezza giornata) con le sue grotte, falesie a picco sul mare e sosta di alcune ore alla baia degli Infreschi per il bagno. Interessante anche percorrere i sentieri che portano alle varie torri di avvistamento, potendo godere da quei luoghi della vista di splendidi panorami.

Ed ora una galleria di foto significative.

 

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