I borghi

San Vito di Cadore, la sfilata dei carri storici

Ornato dal panorama delle vette dolomitiche del Cadore, San Vito, oggi ci ha offerto la sfilata dei carri storici. Dopo vent’anni dall’ultima edizione, la comunità sanvitese ha trovato le energie per riproporre un avvenimento che ricorda la propria storia.

Da mesi le frazioni, sostenute dalle tante Associazioni locali, hanno lavorato per ricordare a loro stessi e agli ospiti le radici da cui provengono. Hanno allestito carri che ricordano gli ambiti e i lavori del passato, hanno riscoperto i costumi della loro storia e della loro tradizione e si sono offerti a coloro che – abitanti e ospiti – pensano sia utile guardare avanti, mantenendo però ben saldi i piedi nella storia.

L’impressione che ho avuto è che il motore di questa iniziativa, così come altre assai importanti messe in campo, siano i giovani del paese, mentre gli anziani si tendono a riservarsi il ruolo di maestri saggi e di figuranti. E questo è molto bello.

San Vito di Cadore, quest’anno, oltre alla riedizione della sfilata dei carri storici, ha messo in campo la notte rosa, la tappa del Giro d’Italia, gli allenamenti del Siena calcio e tantissime altre iniziative che hanno consentito agli ospiti di corroborare le passeggiate in montagna, con la cultura e il divertimento.

Di tutto ciò occorre dare atto all’Amministrazione comunale, al suo sindaco Andrea Fiori – si, quella persona, a volte apparentemente burbero, che la mattina ci serve il pane e mille altre cose dall’omonimo forno – e a tutti i suoi collaboratori.

Frequentiamo da trent’anni questa località. Abbiamo assistito all’ultima sfilata dei carri storici di venti anni fa, e oggi siamo contenti di avere assistito alla ripresa. Ci piace viaggiare ovunque, ma a San Vito torneremo sempre.

Un commento

  1. grazie per il servizio e le foto. Abbiamo fatto del nostro meglio per raccontare la nostra storia d’altri tempi che offre un valore aggiunto agli ospiti e valligiani. Merito soprattutto dei giovani, che ascoltando gli anziani, si sono messi in gioco e ci hanno creduto. Non tutti i giovani si piangono addosso…

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