Verde pubblico e privato

Gli alberi sono pericolosi?

Liberazione 004Gli alberi sono pericolosi? Non so.

Quante persone hanno ucciso i poveri alberi cadendo, spesso perché non curati? Certamente non più di quanti non ne abbia ucciso e ne stia uccidendo l’amianto, oppure i veleni sparsi nell’aria dalle fabbriche chimiche, o i cornicioni delle tante abitazioni semicollabenti delle nostre città. Nessuno però interviene con veemenza per obbligare a risanare le abitazioni, a ripulire il territorio dall’amianto, ad impedire le emissioni cancerogene. E allora?

Si preferisce scatenarsi con una furia, che a tratti appare iconoclasta, contro gli alberi, ai quali viene addossata ogni nefandezza: sporcano, tolgono luce, rovinano le asfaltature, uccidono. Dimentichi completamente del fatto che, invece, gli alberi ci salvano la vita, ripulendo l’aria dalle nostre porcherie. E di tanto altro.

Tempo fa c’erano gli ambientalisti, i cosiddetti – spregiativamente – Verdi, a difendere gli alberi; oggi non più, salvo le debite eccezioni. Allora siano almeno i tecnici, i giornalisti, le persone assennate a spiegare l’utilità degli alberi e a rivalutarli come un valore positivo per la vita di noi tutti.

Certamente, gli alberi vanno controllati e, quando del caso, sostituiti. Non abbattuti, dopo averli additati al pubblico disprezzo.

Il linguaggio usato stamane dal Corriere di Ravenna nell’informare del taglio di 700 alberi sulla Romea, se nello stile fa il verso al linguaggio dei moderni politici, non rende un buon servizio ai cittadini.

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