Angelo Biancini

Chiuso l’anno dedicato a Biancini

Nella splendida cornice del chiostro del palazzo comunale di Castel Bolognese, si è chiuso l’anno bianciniano, in occasione del centenario dalla nascita del grande scultore e ceramista castellano.

E’ stata una bella cerimonia celebrata in mezzo alle gigantografie di opere di Angelo Biancini, a noi poco conosciute perché sparse nel mondo. Un grande omaggio all’artista e alla sua città, scaturito dalla fervida mente di Oreste Diversi.

La cerimonia è stata aperta da uno spettacolo di danza contemporanea e di musica dal vivo, un omaggio a Camille Claudel reso magnificamente da Barbara Zanoni e Milco Merloni.

Il sindaco Daniele Bambi ha poi percorso le varie tappe dell’”anno” ed ha confermato l’impegno dell’amministrazione comunale verso la cultura per il particolare significato che assume per la coesione e il progresso della città.

Infine, Alberto Mingotti ha ricordato Angelo Biancini, tracciandone il profilo umano e artistico, auspicando il prosieguo del lavoro di lettura e di approfondimento della monumentale opera artistica dell’illustre castellano.

L’anno è stato denso di iniziative fra le quali si ricordano: la ristrutturazione della Via Crucis nel viale del Cimitero; la mostra fotografica delle opere; l’abbellimento del Museo all’aperto delle opere di Biancini e la pubblicazione di una piantina della città con l’ubicazione delle stesse; la mostra al Museo Civico del periodo di Laveno e l’odierna mostra delle gigantografie monumentali.

Per la cronaca. Oggi avrebbe dovuto essere presente e orante, Philippe Daverio. Ma il “farfallino più famoso d’Italia” pare si sia scordato di Castel Bolognese, mentre ha puntualmente partecipato alla parte imolese del programma.

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