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Rifiuti, discutiamo il porta a porta

Varie 003Quando la smetteremo di farci rovinare la città da quegli enormi camion che svuotano/lavano i cassonetti del pattume? Pare che spesso salgano sui marciapiedi, cozzino nelle rotonde, svellano la segnaletica stradale. Di sicuro transitano a velocità elevata e con poco garbo, spesso quando i cittadini dormono.

Forse è giunto il momento di ridiscutere anche a Castel Bolognese il sistema di raccolta dei rifiuti. L’isola ecologica di via Canale è stata una grande scelta e mantiene intatta la sua funzione, ma il resto, probabilmente, è opportuno rivederlo. Particolarmente il sistema dei cassonetti. Sono eccessivamente impattanti per la città. Sono diventati di fatto vere e proprie discariche dove troppi cittadini gettano di tutto. Esprimono idealmente l’esatto contrario dei concetti di suddivisione e di raccolta differenziata dei rifiuti, oltre che di contenimento e di riciclo. Sono quindi anche diseducativi.

Si potrebbe avviare una seria discussione fra i cittadini volta ad introdurre la raccolta porta a porta. Ossia, di una modalità che tende a responsabilizzare maggiormente gli abitanti sul tema dei rifiuti, a renderli partecipanti attivi e critici della loro gestione, a liberare la città dall’ingombro dei cassonetti e dei mezzi che li svuotano.

Credo che ormai il porta a porta non sia solo un’opzione, ma diventi un’urgente necessità al solo pensiero che il decreto 152 del 2006 obbliga i comuni a raggiungere il 65 per cento di differenziato entro la fine del 2012. Se non erro, a Castel Bolognese siamo al 43 per cento e non proprio ai primi posti fra i comuni della provincia.

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