Escursioni

Ieri tappa di riposo

Lago di Carezza (Bz)
Lago di Carezza (Bz)

Come in ogni giro che si rispetti c’è un giorno di riposo. Di primo mattino cerco un bar per la colazione. Resto sorpreso accorgendomi che anche nella laboriosa Val di Fassa i baristi non puntano alla colazione. Debbo accontentarmi di uno scarso cappuccino con una pasta rinvenuta al micro onde. Niente salato e ancora il rimpianto dei nostri bar romagnoli-emiliani.

Mi reco all’edicola, cerco L’Unità. E’ ri-uscita martedì, sostenuta economicamente, se ho ben capito, da un costruttore amico di Renzi. Non la vedo esposta in bacheca. Certo, è confezionata in modo che, piegata, non si legge il titolo. La chiedo, la cercano e me la vendono. Il tempo di leggere due titoli e la ripongo nello zaino. Mi è subito parso di cogliere un’enfasi che non mi è piaciuta. Senz’altro sbaglierò, la leggerò bene e dirò quello che penso perchè L’Unità ha fatto parte della mia vita e ad essa ho dato tanto.

Decidiamo di recarci al lago di Carezza. Arrivati entriamo al parcheggio, dal quale usciamo immediatamente. Gli amici italo-tedeschi chiedono un euro all’ora per un’auto e 10 euro fissi per max 2 ore di sosta per un camper (il nostro occupa un semplice stallo). Cose che dispiacciono. Risaliamo verso il passo (Costalunga) e al primo spazio adeguato parcheggiamo. Imbocchiamo un sentierino  che ci conduce dall’alto al laghetto. E’ molto bello, con la sua acqua turchese che rispecchia il massiccio del Latemar.

Ammiriamo a lungo quel prodigio della natura e Marisa mi ricorda l’ultima volta che siamo stati lì; eravamo alla fine degli anni settanta e andammo con una gita organizzata dalla Fiom di Faenza della quale ero in quel momento il segretario.  Altri tempi, c’erano molti lavoratori della Cisa, ricordo Vittorio, Mario…, e come non pensare oggi allo stato d’animo degli attuali suoi dipendenti minacciati di essere licenziati per sete di denaro.

Verso sera ci siamo portati ad Alba di Canazei, da dove partirà la quarta tappa. Siamo a 1400 metri, con 30 gradi di temperatura. Intanto i nostri governanti europei, sempre per sete di denaro, stanno strangolando il popolo greco, non accorgendosi che stanno scavando la fossa al pianeta.

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