Capitali baltiche e San Pietroburgo

Visita nelle capitali baltiche, Lituania e Vilnius

Capitali baltiche - Il gruppo in visita

Abbiamo trascorso dieci giorni (7 – 16 luglio 2012) visitando le capitali dei Paesi Baltici e San Pietroburgo in Russia. Riporto in cinque note alcune impressioni corredate da diverse foto, poste in fondo ai vari articoli, relative alle principali città visitate: Vilnius, Kaunas, Riga, Tallin e Pietroburgo. Il viaggio, organizzato da un’agenzia, non ci ha permesso la libertà che solitamente ci concede il camper. Lascio quindi la parte principale dei racconti alle foto, limitandomi nella descrizione ad alcune informazioni rese dalle varie guide e alle sensazioni colte.

Debbo dire che il viaggio è stato bene organizzato, che Battista Casadio è stato il solito bravo accompagnatore, che con Austrian Airlines – compagnia austriaca di proprietà della Lufthansa – abbiamo viaggiato bene, che gli accompagnatori sul posto sono stati di buon livello e che ci siamo trovati molto bene con i componenti del gruppo.

Alcune caratteristiche similari delle tre nazioni baltiche. Si tratta di paesi dalla connotazione tipicamente nord europea. Associati all’Unione Sovietica dopo la seconda guerra mondiale, subirono il tentativo di russificazione, del quale nei popoli è rimasto ben poco. Dopo la ritrovata indipendenza dei primi anni novanta, hanno marciato ad un notevole ritmo di sviluppo ed ora sono in corsa per raggiungere gli standard di benessere medi europei. Anche se la strada sarà ancora lunga.

Si tratta di nazioni storicamente dominate dalla ricca borghesia tedesca del Baltico, dai polacchi, dagli scandinavi e dagli ebrei. La loro principale economia è quella del settore terziario, ossia dei traffici. E si può ben capire, guardando la posizione geografica dove sono collocati. Dopo le occupazioni, prima nazista nel 41′, poi Sovietica dal 44′ al 91′, le economie delle tre nazioni furono principalmente sestenute dai paesi scandinavi, in primis la Svezia. La Svezia, per questo suo sforzo, ora raccoglie i benefici. Basta guardare i tanti istituti di credito presenti, per accorgersi che la grande maggioranza sono di quella lungimirante nazione.

Sono nazioni dal clima aspro. Freddo per circa nove mesi all’anno con punte fino a meno 30 gradi, con poche ore giornaliere di luce per circa sei mesi all’anno e tre tre mesi di caldo con punte anche elevate, fino a 30 gradi. Neve e ghiaccio in inverno, tanta pioggia in estate. Il territorio è piatto, con tantissimi laghi e fiumi. L’agricoltura è poco sviluppata, con l’eccezione di una buona produzione di grano. Pochissime mucche al pascolo, ma tanti allevamenti di maiali e pollame, visto il largo consumo che si fa di quelle carni.

Dal punto di vista ambientale non saprei dire molto se non che, nonostante siano stati toccati da Cernobil, sono nuclearisti e che contano nel territorio una presenza mostruosa di amianto in pessime condizioni di manutenzione.

Abbiamo notato tanti matrimoni di giovani copie. Ci è stato che ci si sposa nei tre mesi estivi, che l’istituto del matrimonio tiene, ma non quello della famiglia. Ci si sposa in giavane età e in fretta, ma spesso altrettanto in fretta si divorzia. Questo accade anche nella cattolica Lituania. Si divorzia in tre mesi e con trecento euro.

Nel corso della visita delle varie città avrò notato non più di cinque auto Fiat (Marchionne docet).

La cucina è rispettabile, ma non granchè. Non fanno differenza fra pranzo e cena. Aprono con un brodino odoroso con dentro, a secondo dei casi:  verdure, minestrine, legumi, pezzetti di pesce, di carne e polpettine varie. Poi in genere un piatto unico con un pezzetto di carne – pollo, tacchino o salmone – e contorni vari di verdure o patate, il tutto condito con salsine. Non usano l’olio. Poi un dolcino, in genere buono. A finire, caffè lungo.

Lituania. La Lituania ha poco più degli abitanti dell’Emilia (4,6 milioni) ed è grande come l’Italia del nord. Ha un buon sistema autostradale. Energeticamente, i lituani, dipendono dalla Russia, per sfuggire al morso della quale stanno costruendo una loro centrale nucleare. Nel 2014 entreranno nell’Euro. Lo stipendio medio è di 500 euro, i servizi sono in prevalenza privatizzati. Chi ha spirito di inziativa, ha molto spazio davanti a sè, quindi la possibilità di guadagni aggiuntivi e di un relativo benessere. E’ chiamata il paese delle 3 B: basket che è lo sport nazionale, birra con produzione locale di pregio e Bmw per quella che sembra sia la speciale predilizione per le auto dei lituani. Il governo attuale è liberal-conservatore, la religione nettamente prevalente è la cattolica.

Vilnius. E’ la capitale della Lituania, conta circa 600.000 abitanti. E’ una bella città, tutelata dall’Unesco. Una città universitaria, quindi giovane. Costruita sul fiume che la solca, ha un centro storico in stile barocco ben conservato, con tante chiese e palazzi di pregio. Grandi spazi, tanti parchi, pochissimo traffico. Da un lato è sorta la città nuova dei grattacieli e dei centri direzionali, una vera e propria piccola defence. Qua e la si notano le contraddizioni di uno sviluppo tumultuoso e l’acuirsi delle distanze fra le persone al cospetto di una concezione della società molto liberistica e competitiva.

A Vilnius, la vita scorre rapida. Le persone si dimostrano indaffarate, le ragazze indipendenti ed attive. Ci sono lavoro e tante possibilità di intraprendere. Si tratta di un polo di attrazione, caratterizzato quindi da un forte inurbamento con conseguente impoverimento delle aree rurali del paese.

Di seguito una slide di foto di Vilnius.

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