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Urbino e Urbania

Nel ponte dell’Epifania, con il supporto del camper, abbiamo visitato due città gioiello dell’italico stato: Urbino e Urbania.

Siamo nelle Marche, una regione forse con una scarsa identità, infatti è l’unica declitata al plurale, ma ricchissima di storia e di luoghi da scoprire e da ammirare. Urbino è un vero e proprio gioiello. Uno dei più bei borghi rinascimentali d’Italia, patrimonio dell’Unesco. Una città della storia e della cultura. Con una vocazione e uno sviluppo turistico, ma senza strafare.

Urbino - Panorama

Urbino deve la sua fortuna al Conte Federico di Montefeltro. Un signore che prese il potere agli inizi del XV secolo per mezzo di una congiura perpetrata nei confronti del regnante (allora) inviso per la sua eccessiva lussuria. Federico fu un uomo d’armi. Combattendo al servizio di famiglie di allora, guadagnò. Con la particolarità che gran parte degli utili li riversò nella cultura. Si parla di un a cifra equivalente oggi a 1,5 milioni di euro dei 4 guadagnati nelle guerre: così ci ha detto la ragazza che ci ha guidato in visita al Palazzo Ducale.

Federico lavorò per la cultura, contornandosi e sostenendo i geni del suo tempo. Raffaello, Piero della Francesca, tanti architetti e ingegneri. La città storica ha mantenuto nei secoli l’impronta edificata a quel tempo. Oggi si mostra ben conservata, è sede di una prestigiosa Università e pregevole punto di riferimento culturale.

La nostra visita è iniziata dalla Fortezza Albornoz collocata nel punto più alto della città, da cui si può ammirare l’armonia della città storica, parte della cinta muraria con il suo camminamento, il panorama delle colline e valli circostanti. Scendendo verso la Piazza della Repubblica, da non perdere gli Oratori di San Giuseppe e di San Giovanni. In San Giuseppe, una piccola grotta ospita un magnifico Presepe in stucco, mentre San Giovanni contiene i grandi affreschi dei Fratelli Salimbeni. Si tratta di un ciclo pittorico di grande bellezza, percepita nettamente anche dai neofiti. La nettezza dei colori, la cura dei particolari, i tanti personaggi che arricchiscono le scene fanno di quest’opera un vero e proprio capolavoro da non perdere.

Urbino - I torricini di Palazzo Ducale

Il cuore della città e Piazza Rinascimento con l’Obelisco egizio, il Palazzo Ducale, l’Arciverscovado, la Cattedrale. Abbiamo visitato il Palazzo Ducale, residenza e opera somma di Federico, supportati dal servizio di una giovane guida. Ancora una volta abbiamo potuto apprezzare l’utilità di essere accompagnati nella visita di opere così complesse. Senza questo ausilio diventa assai complicato mettere in relazione tutto ciò che si vede con la storia che lo sostiene. Si rischia di comprendere poco e di far balenare l’idea che sia tutto uguale. Mentre non è cos’ì. La visità è durata due ore e mezzo. Al termine abbiamo passeggiato attorno al palazzo, potendo così godere della magnifica vista della facciata dei torricini.

Il tempo a disposizione non ci ha consentito di visitare la casa natale di Raffaello, consigliata dalla persona che ci ha condotto nella visita di Palazzo Ducale. Sarà per la prossima volta.

A coloro che volessero recarsi ad Urbino in camper indichiamo la presenza di una capiente area dedicata collocata nella zona sportiva (bocciodromo), con possibilità di scarico. L’area dista circa un chilometro dal centro, ma è servita da autobus ogni ora.

Siamo arrivati ad Urbania la vigilia dell’Epifania. La visita è stata caratterizzata dalla Festa nazionale della Befana. Una bella sagra che, nel ricordo della famosa vecchina, consente alla cittadina di mostrare il suo antico volto e la sua secolare storia.

Urbania - Il fiume Metauro

Il centro storico sorge in una ampia e bella ansa del fiume Metauro. La città assume rilievo quando, alla fine del XV secolo, i Signori Della Rovere, subentrati a Federico, decidono di abbandonare Urbino. Costruiscono un grande Palazzo Ducale servendosi dell’opera dei più famosi architetti e ingegneri del tempo.

Abbiamo visitato questo Palazzo, ora utilizzato dal comune come struttura espositiva e museale. Molto bello il camminamento affacciato sul Metauro che consente di ammirare il paesaggio. Nelle cantine è stato collocato il Museo contadino dove si possono ammirare gli strumenti del lavoro rurale di un tempo, per tutto simili a quelli utilizzati nelle nostre campagne. Coincidenza questa che conferma la vicinanza non solo geografica fra il Montefeltro e la Romagna.

La vera curiosità però è costituita dal Cimitero delle Mummie. E’ collocato nella Chiesa dei Morti e della Confraternita della Buona Morte. Nell’attesa della visita il volontario che regolava la fila ci ha avvertito che la sensazione che si prova è forte e che, se qualcuno fosse facilmente impressionabile, farebbe bene ad astenersi. Infatti, appena entrati nella stanza ci si trova circondati da un corollario di Mummie con elementi che lasciano chiaramente intravvedere come sono morti. Vedi l’Impiccato, lo Storpio, l’Accoltellato, la donna morta di Parto, ecc., ecc.. Si trattava delle persone di minor censo che, alla loro morte, venivano raccolte dalla Confraternita e sepolte in terra, fuori dalla chiesa, avvolte in un lenzuolo.

A suo tempo, quando Napoleone decise di sanare questi cimiteri, chi riesumò le salme si trovo di fronte alla loro mummificazione. La scienza ha stabilito essersi trattato di un batterio nella terra del luogo che sottrasse ai corpi i liquidi. Curioso l’atteggiamento della guida che, mentre ci spiegava del tipo morto per una coltellata al cuore, estrae da una credenza e ci mostra in controluce una busta di plastica con il cuore liofilizzato e un buco in mezzo, ascrivibile ad una coltellata.

Urbania - La Befana

La Festa della Befana è molto bella. Befane in ogni casa, befane che vanno, befane che vengono e befane che scendono dall’alto, per la gioia dei tanti bambini presenti. Poi giocolieri, funamboli, la banda e una grande calza itinerante sostenuta dal pubblico. Naturalmente il mercatino e lo stand della Pro Loco con cibi del luogo. Ci ha incuriosito una piadina fatta a strati, cotta sulla piastra, si chiama Crostolo ed è ammannita con strutto e uova. Davvero buona con i salumi che abbiamo potuto acquistare nella botteghina di una famiglia del luogo, che li produce direttamente dai maiali del proprio podere.

Tante persone, tante famiglie con bambini, tante curiosità da scoprire, un bel clima allegro come solo si può trovare nelle amene località della nostra Italia così detta minore.

Per le diverse centinaia di camper presenti, aree appositamente attrezzate, ma anche possibilità di parcheggio libero. Naturalmente, ad Urbania ci sono tante altre cose da vedere, dal Barco al Teatro Bramante, ma per noi il tempo è finito.

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