Politica

Un esito che fa riflettere

Fini ha perso, Berlusconi ha vinto. A ben guardare ha perso l’ipotesi, di in nuovo neocentrismo da porsi come ago della bilancia fra le forze contrapposte e che faccia piazza pulita della strada del bipolarismo imboccata dopo tangentopoli: il cavallo di battaglia di Casini e di tanti altri. Questa ipotesi, nella sostanza, si materializzava e si sosteneva sull’idea di un futuro governo di transizione, di emergenza, costituzionale, ecc. Temo che anche questa ipotesi abbia preso un brutto colpo. Forse però, non tutto il male viene per nuocere.

Penso che, con tutto il negativo che rappresenta Berlusconi, abbia vinto anche in parte l’idea di mantenere aperta nel Paese la strada di un sistema politico bipolare. Pare abbia vinto il nucleo politico più coeso che si è contrapposto a quello che può essere apparso un magma (testimoniato anche dall’atteggiamento ondivago di Fini e dei suoi). Questo può voler dire la giornata di ieri.

Comincio a credere anch’io che, forse in fondo in fondo, Berlusconi rappresenti un distillato del paese. Rappresenti quindi qualcosa di vero, di profondo. Rappresenti nella sostanza, un’idea credibile agli occhi di tantissime persone di società e di governo in un paese complesso, variegato, storicamente colmo di vizi, ma anche di innegabili virtù, come l’Italia.

Comincio a credere anch’io che il problema vero per noi della sinistra, sia oggi quello di uscire dall’ossessione dell’uomo Berlusconi. Certo, di confermargli un’opposizione dura, di vigilare e di denunciare tutte le sue malefatte, ma di imboccare la strada, non delle alchimie tattiche e delle alleanze fini a loro stesse, bensì quella del duro lavoro per mettere in campo un vero programma politico alternativo e un leader credibile. Attorno ai quali lavorare per creare un consenso maggioritario nel paese.

3 commenti

  1. Concordo con tante cose riportate nell’articolo, penso che la situazione di oggi sia comunque il frutto amaro di come noi italiani abbiamo vissuto e segnato l’avventura di tangentopoli. Il marcio della politica italiana è caduto esclusivamente sulle spalle della magistratura che ha affrontato la questione coi limiti che oggettivamente esistono quando si deve regolare una situazione d’emergenza nazionale legalitaria. La politica, tutta, ha fatto il minimo in modo veramente insufficente sia a destra al centro sia a sinistra. Questo ha creato il mostro che via via ha evidenziato quanto sia irrisolta la questione del rapporto politica-legalità-trasparenza-gestione del potere. Ancora oggi ci dibattiamo su questioni che guardano al passato e con una magistratura debole, sotto attacco, con i poteri dello stato in conflitto perenne. Tutta ascapito della democrazia e della governabilità. Il conflitto di un cittadino è diventato problema di Stato, nonostante la sua evidente INELEGGIBILITA’, sancita da Leggi e regole esistenti da tempo ma ignorate e tatticamente interpretate da chi doveva farle rispettare. Oggi si paga amaramente lo scotto di quelle scelte. Oppure si pensa che diversamente, oggi, saremmo messi peggio ?

  2. Continuo la mia triste riflessione. Sono arrivata ad una conclusione, mi interesso di politica fin da bambina, ma, devo riconoscerlo, sono “negata”e, spessissimo, ho preso delle cantonate. Questa volta, però, hanno sbagliato tutto anche i “superesperti”. Berlusconi veniva descritto come un leader al tramonto e, invece, non era un tramonto, era una nuova alba. Lo ribadisco, Belusconi rappresenta un distillato del paese? Allora molti opinionisti non dovrebbero limitarsi a fare autocritica, dovrebbero seriamente pensare a cambiare mestiere!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. Trovo molto interessante la tua analisi. Io, da parte mia, ho qualche dubbio sul bipolarismo. Il bipolarismo può portare a due schieramenti “fotocopia”, che puntano a conquistare solo i voti moderati, come il PD Veltroniano che schierò come CAPOLISTA nel collegio Veneto uno CALEARO… Sono invece d’accordo sul fatto che Berlusconi gode di un grandissimo consenso. Siamo stati presi da un’ossessione sull’uomo Berlusconi, penso sia vero, quindi molti opinionisti dovrebbero fare una bella autocritica.

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