Verde pubblico e privato

Il Senio dopo l’acqua alta

Passeggiare lungo il fiume è bello. Il fiume è vita. Si vedono molte cose, belle e meno belle.

Ultimamente ho percorso il tratto fra via Boccaccio e il borghetto di case dopo Biancanigo. Ho visto aspetti che ho pensato di documentare con fotografie che potete vedere in fondo all’articolo e che possono risultare utili per sensibilizzare l’Autorità di bacino e i tecnici.

Era un giorno dopo la nevicata di dicembre alla quale ha fatto seguito un rapido disgelo che ha portato una bella fiumana. Ebbene, questa, scendendo impetuosa, ha eroso in diversi punti l’alveo del fiume, creando piccole frane e smottamenti. Penso che le crepe nel terreno che potete vedere nelle foto, potranno tramutarsi in frane, ostruire il letto del fiume e indebolire in qualche punto gli argini.

Sono rimasto sorpreso anche da altre piccole cose. Ad esempio: un cartello che segnala un divieto di passaggio (penso che il transito a piedi o in bici lungo la riva e nell’alveo del fiume sia consentito a tutti). Che senso ha allora un divieto esplicito e successivi pali di traverso lungo l’argine? Ma il segnale è sostenuto da ordinanza? Di chi e per quale ragione?

Poco più avanti, in fondo alla grande ansa dopo Biancanigo verso Tebano, ho incontrato le penne di un animale (non identificato), vicine ad una stesa di becchime. Tutto ha lasciato pensare ad una trappola posta da bipedi. Poi ancora, un profondo buco nell’alveo, assai pericoloso per chi vi cadesse dentro.

Penso sia il caso che l’Autorità del fiume e i tecnici preposti diano un’occhiata.

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