Politica

Conoscere per decidere

Vivi il PD, cambia l'Italia
Vivi il PD, cambia l'Italia

Congresso del PD, tre persone e tre piattaforme: Marino, Franceschini, Bersani. Se guardate al PD, spero che il 25 ottobre andiate a votare, e che il vostro sia un voto consapevole. Per aiutarvi ho deciso di mettere in rete una mia sintesi della piattaforma di Marino. Sono gli appunti che ho usato in diverse occasioni. Il linguaggio che utilizzo è una conseguenza di tale scopo.

Perché ho scelto Marino
Io ho scelto di aderire alla mozione proposta da Marino per queste ragioni:
– riconosce come valore fondamentale la costituzione
– guarda a sinistra
– guarda all’ambientalismo
– vuole aumentare i diritti civili delle persone
– sostiene i giovani, offrendo loro un modello di societa’ fondata sul merito

Un dibattito sereno, vero e ad armi pari
E’ la prima volta che scegliamo il segretario del nostro partito potendo scegliere fra tre persone e tre diverse piattaforme
E’ un fatto straordinario e positivo

E’ il segno che con il partito democratico abbiamo scelto veramente una nuova strada
Fino alla sua conclusione, il dibattito, oltre che sereno, deve essere vero nel senso che il confronto deve essere reale, partecipato, vissuto in prima persona dagli iscritti e dagli elettori
Ognuno ragioni con la propria testa, poi decida a chi dare il voto.

Occorre un partito adeguato ai tempi

I partiti sono strumenti del tempo in cui si vive
Nel Novecento abbiamo avuto partiti adeguati alla rivoluzione industriale
Ora, di fronte all’era informatica, dobbiamo avere partiti adeguati alla globalizzazione
Rinnovare non basta, occorre rifondare
Questo ci dice la crisi della sinistra in Europa
Veniamo da anni molto difficili
Dopo la vittoria dell’Ulivo di Prodi e i primi mesi di buon lavoro che portarono l’Italia in Europa, abbiamo messo in cantiere solo sconfitte
Quell’esperienza fini’ stancamente dopo 4 crisi di governo
Perdemmo le elezioni, torno’ Berlusconi
Prodi riusci’ a sconfiggere nuovamente Berlusconi con l’esperienza dell’Unione
Una coalizione che andava da Mastella e Dini a Rossi e Turigliatto
Per tenere assieme tutti si fece un programma di 400 pagine, ossia, non si fece un programma
Fu un delirio, ci ricordiamo tutti
Prodi fu affondato dalla sua rissosa coalizione dopo meno di due anni
Capimmo che dovevamo creare una nuova forza politica attraente e moderna, come nei paesi piu’ avanzati
Un partito nuovo adeguato al nostro tempo, un partito che guardasse al futuro
Fondammo il Partito Democratico
Veltroni e Franceschini fecero una grande campagna elettorale, recuperarono molti voti, ma persero le elezioni
Poi e’ stato nuovamente il delirio
Il partito nuovo non si e’ radicato
Sono riapparse le lotte interne e la guerra fra le correnti e i dirigenti
La lotta di tutti contro tutti
Da quel momento abbiamo rovinosamente perso tutte le elezioni
Abbiamo perso un elettore su tre in Italia e uno su quattro in Emilia
Alle ultime elezioni amministrative nella nostra provincia abbiamo perso il 20per cento dei nostri elettori

Ho fatto questa lunga permessa per dire che a nostro avviso e’ veramente giunto il momento di cambiare
Occorrono nuove idee, un nuovo programma, nuovi dirigenti
Questo vale per l’Italia, ma deve valere anche per la nostra Regione
Il vecchio riformismo emiliano ha finito la sua spinta propulsiva
Da alcuni decenni non esprime piu’ novita’
Noi abbiamo stima di Bersani e di Franceschini, cosi’ come pensiamo che D’Alema, Veltroni, Marini, Fassino, Rosy Bindi e tanti altri siano risorse a cui chiedere ancora un contributo.

Sono pero’ le persone che hanno guidato il partito in questi anni e nei decenni passati e che hanno fallito gli obbiettivi che si erano posti.
Il partito ha perso milioni di voti, quando queste persone sono state al governo non hanno risolto i grandi problemi:
– come il conflitto di interessi,
– la liberta’ di informazione,
– i problemi della giustizia,
– la difesa del valore del lavoro,
– un futuro migliore per i nostri figli.

E’ giunto il momento di una nuova classe dirigente
Abbiamo bisogno di un segretario e di dirigenti che guardino al futuro senza farsi condizionare dal passato.

Noi candidiamo alla segreteria nazionale del partito il senatore Ignazio Marino

Pensiamo che Ignazio Marino, genovese, figlio di operai, cattolico, per la sua storia, la sua cultura, le sue idee, abbia le caratteristiche e le potenzialita’ per essere veramente un uomo nuovo capace di dare speranza e concretezza al nostro futuro

Candidiamo a segretario regionale Thomas Casadei

Thomas Casadei e’ un giovane professore universitario di 31 anni, e’ un romagnolo, di Cesena
Ha condotto l’esperienza del comitato che a portato, prima alla candidatura, poi a vincere le elezioni l’attuale sindaco di Forli’ che ha battuto alle elezioni primarie il candidato ufficiale del partito.

Le parole chiavi

Il programma del partito democratico che vogliamo deve quindi ripartire da 5 parole chiavi
Apertura. Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza, di modernita’ e di innovazione. Vogliamo un paese che punti all’inclusione di tutti i suoi cittadini e dove nessuno si senta discriminato
Coraggio. Dobbiamo avere il coraggio di guardare avanti negli anni, quindi investimenti di largo respiro e prospettiva di uno sviluppo etico e sostenibile. Abbiamo bisogno di un patto fra le generazioni in cui, diversamente dal passato, noi dobbiamo dare qualcosa ai nostri figli.
Merito. Dobbiamo lottare contro le rendite di posizione e contro la logica della raccomandazione nel lavoro e nella societa’. Vogliamo una societa’ che valorizzi i giovani, che dia loro gli strumenti per emergere. Vogliamo che siano valorizzate le potenzialita’ di ciascuno secondo il principio di responsabilita’ e una nuova cultura della valutazione dei risultati. Vogliamo che il merito sia premiato.
Protezione. Vogliamo un paese piu’ civile ed educato in cui si rispettino le regole. Vogliamo un paese sicuro in ogni senso. Sicuro sul lavoro, sicuro sulle strade, sicuro nelle citta’. Un paese libero dalla criminalita’ organizzata, dal fardello dell’evasione fiscale e dalla corruzione.
Liberta’. Vogliamo un paese libero non piu’ dominato dal protezionismo e dalla logica delle lobby. Vogliamo che l’accesso alle professioni e alle attivita’ sia libero e che valga il principio di concorrenza con correttivi. Vogliamo essere liberi nell’accesso all’informazione.

Quale stato e quale politica

Vogliamo uno stato laico che difenda i diritti civili e la liberta’ di ciascuno, uno stato che riconosca nuovi diritti per tutti.
Per quanto riguarda il sistema elettorale diciamo no al ritorno al proporzionale, seppure corretto, ossia ad un sistema in cui il partito che ha i voti decide dopo con chi sta
Vogliamo un sistema elettorale in cui i cittadini possano scegliere le persone e sappiano prima quale sara’ lo schieramento che governera’ il paese
Diciamo si ad una legge elettorale maggioritaria con collegi uninominali

ALCUNI PUNTI DEL PROGRAMMA

Le scelte contro la crisi

Chiediamo uno shock di innovazione, di liberalizzazione e di concorrenza
Vogliamo una imprenditoria diffusa che si fondi sul merito e sul principio di responsabilita’
Vogliamo un nuovo modello di sviluppo basato su investimenti nella produzione di beni e servizi che migliorino qualitativamente la vita di tutti
Dobbiamo salvare il pianeta che sta morendo
Dobbiamo diminuire le emissioni in atmosfera e l’effetto serra
Abbiamo bisogno di investire molte risorse per avere l’energia che ci serve in sostituzione del petrolio sta finendo
Da qui nasce l’esigenza di orientare nuovi massicci investimenti verso l’economia verde  creando così una nuova formidabile fonte di occupazione
Sul campo energetico dobbiamo puntare sulle fonti rinnovabili. Quindi:
– all’eolico in alta quota,
– al solare ad alta concentrazione
– all’energia prodotta dagli scarti dell’agricoltura

Diciamo no al nucleare, un no netto per molte ragioni

Perche’ non e’ sicuro.
Perche’ i minerali radioattivi che servono per produrre il nucleare finiranno presto
Perche’ non si sa ancora come smaltire le scorie e questo preoccupa doppiamente in Italia dal momento che abbiamo visto essere quello dello smaltimento dei rifiuti tossici un mercato in buona parte in mano alla mafia
Ma soprattutto diciamo no perche’ un paese che vuole vendere al mondo il suo ambiente, le sue bellezze, la sua storia, la sua cultura, la sua inventiva non puo’ poggiare l’elemento base dello sviluppo sul nucleare, su qualcosa che incute preoccupazione e paura.
E’ una palese contraddizione in termini.

Sempre a proposito di politica economica

Diciamo si ad un sistema finanziario, trasparente e controllato dai cittadini che sia al servizio delle imprese e delle persone
Diciamo no alla finanza di carta, speculativa, fondata sul nulla che incentiva i debiti e rovina le persone
Diciamo si all’etica del risparmio da insegnare ai nostri figli

Un nuovo patto per il lavoro

Noi vogliamo un partito del lavoro
Dobbiamo riconoscere al lavoro il valore non solo economico ma anche esistenziale
Nelle economie avanzate come la nostra, la flessibilita’ intesta come adattamento alle nuove esigenze e’ un valore
Diciamo quindi si alla flessibilita’ nel lavoro, ma no alla precarieta’
La flessibilita’ nel lavoro deve essere praticata come un arricchimento per chi lavora e come opportunita’ per le imprese
La flessibilita’ deve essere accompagnata da un sistema di formazione permanente e dalla garanzia della necessaria quota di reddito quando si perde il lavoro
Vogliamo battere il sistema delle raccomandazioni
Vogliamo che sia dato valore al bisogno, al merito e alle competenze

Nuove politiche sociali

Siamo a favore di un nuovo patto fra le generazioni
Dopo che per tanto tempo i giovani hanno dato a noi, a partire dal sistema previdenziale, ora tocca a noi dare qualcosa ai giovani
Siamo quindi favorevoli al graduale e controllato innalzamento dell’eta’ pensionabile sostenendo percorsi flessibili in uscita
Siamo per definire percorsi di invecchiamento attivo delle persone
L’innalzamento dell’eta’ pensionabile delle donne deve andare a favore della parita’ delle donne nel lavoro e a favore della loro funzione riproduttiva

Scuola e ricerca

Chiediamo di recuperare il ruolo sociale della scuola
Ma chiediamo anche che nella scuola  si affermi la cultura della valutazione e dei risultati
Una scuola inclusiva e di qualità

La casa prima di tutto

Bisogna promuovere una nuova politica della casa
Basta case come bene rifugio
Vogliamo che i lavoratori e i giovani possano tornare a farsi la casa, come si diceva un tempo
Possano comprarsi il terreno e casomai contribuire col proprio lavoro a costruirla
Chiediamo una riforma del mercato degli affitti e un nuovo piano di edilizia sociale
Chiediamo un rilancio della rigenerazione delle case nei centri storici e soprattutto nelle periferie delle citta’
Diciamo basta creare case su ogni lembo di terreno
Diciamo basta a togliere terreno all’agricoltura per fare case che non servono

Vogliamo essere liberi e informati

20 anni di conflitto di interessi hanno creato un paese rassegnato
Vogliamo una informazione libera e plurale
Regole trasparenti nel mercato televisivo
La possibilita’ per tutti di accedere alla rete

Amministrazione pubblica

Collaborativa e non arcigna con i cittadini
Ampliamento dei servizi e delle procedure telematiche
Uffici unici, autocertificazione
Promuovere la cultura dei risultati e della valutazione

I diritti delle persone

La difesa della laicita’ e’ uno dei punti piu’ importanti della mozione
Secondo Marino la laicita’ non e’ la risposta ai problemi, ma un metodo per arrivarci attraverso la ricerca della sintesi delle diverse opinioni
Se non si arrivera’ ad una sintesti si dovra’ arrivare anche nel nostro partito a posizioni di maggioranza, che a quel punto pero’ debbono valere per tutti
Certo, sui temi eticamente sensibili, le idee della maggioranza non possono essere imposte a tutti
Ma se cosi’ e’, a maggiore non possono essere imposte a tutti quelle di una minoranza

Il punto centrale e dirimente e’ il diritto della persona a decidere della propria vita e del proprio destino
Avrete capito che parliamo
– della legge sul testamento biologico
– sulle unioni civile
– sulle adozioni
– della legge contro l’omofobia e le discriminazioni
leggi che la mozione Marino sostiene con forza

LA PIATTAFORMA REGIONALE

Noi pensiamo che il riformismo emiliano abbia finito la sua spinta propulsiva
Ci sono problemi, ne cito alcuni che sono al centro della mozione di Thomas Casadei

Il tema della mobilita’

Muoversi nella regione e’ sempre piu’ difficile, sia nelle citta’, che nel territorio
Pensiamo ad una politica della mobilita’ che metta al centro del proprio interesse le categorie di utenti piu’ deboli:
– prima i bambini
– poi i pedoni
– poi le biciclette
– infine le auto

Diciamo piu trasporto su rotaia e meno trasporto su gomma

Un tema ambientale

10 anni fa in regione erano coperti 1000 km quadrati di terreno
Oggi sono 1900 i km quadrati coperti
Il cemento si e’ mangiato la campagna e l’ambiente
Basta costruire case che non servono
Basta cementificare le poche riserve ambientali ancora presenti in regione

IL PARTITO CHE VOGLIAMO

Vogliamo un partito che confermi le elezioni primarie nella scelta degli amministratori e dei propri dirigenti
Vogliamo un partito libero dalle correnti, che discuta con tutti, che faccia sintesi, ma che parli come una voce sola
Vogliamo un  partito degli iscritti e dei circoli, un partito che sostenga i circoli e la loro autonomia con risorse adeguate
Circoli aperti
Vogliamo un partito che parli ai cittadini, quindi un partito a vocazione maggioritaria
Vogliamo un partito che miri a rappresentare lo schieramento progressista del paese
Vogliamo un partito che costruisca le sue alleanze, certamente necessarie, non imponendo, ma discutendo a partire dai suoi valori e da cio’ che vuole per il paese
Diciamo no ad un partito che costruisca le alleanze in base alle convenienze elettorali, abbiamo gia’ visto, cosi’ non si va da nessuna parte
Vogliamo un partito per i nostri figli, un partito che guardi al futuro
Vogliamo un partito che dica parole semplici e che faccia quello che dice, un partito che sappia dire dei si e dei no.
Vogliamo un partito plurale, che discuta, ma che decida e che una volta che si e’ deciso, tutti parlino lo stesso linguaggio.
Vogliamo un partito strutturato perche’ partecipato, non un partito leggero ed evanescente.
Chiediamo un partito che dialoghi costantemente con la societa’
Vogliamo un partito coraggioso, aperto e laico

Vogliamo un partito che sappia battere Berlusconi e che costruisca un futuro migliore per i nostri figli.

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